“Devolution”: che potrebbe accadere ora?

Il fronte sempre più largo, che si è saldato dentro e fuori il Parlamento, di opposizione al disegno Bossi rende quasi certo il ricorso al referendum, dopo il perfezionamento delle quattro fasi di cui si compone il processo di approvazione di una legge costituzionale (che necessita di una doppia approvazione da parte di entrambe le Camere). La devoluzione insomma non è proprio dietro l’angolo. Con un’aggravante sui tempi: si profila la concreta possibilità che il testo sulla devolution che il Senato dovrebbe approvare mercoledì prossimo possa confluire in un unico disegno di legge comprensivo anche della revisione di tutto l’art. 117 (ora lo integra semplicemente) e della “riforma della riforma” del titolo V. Insomma in questo possibile nuovo scenario, la prima lettura del testo Bossi si configurerebbe come una falsa partenza: si ricomincerebbe da capo.
In questo quadro, che ne sarà della riforma Moratti? No, non sembra proprio comoda la posizione di un ministro chiamato ancora una volta a misurarsi con decisioni politiche su cui non può avere influenza alcuna.