Decreto-legge sulla scuola: quel che c’è, quel che manca ma che potrebbe ritornare

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 29 maggio scorso di uno solo dei due decreti-legge approvati dal Consiglio dei Ministri il 24 maggio aveva fatto pensare a un ripensamento o a ad una richiesta di integrazione da parte del Capo dello Stato per il secondo ancora mancante, riguardante proprio la scuola.

Ma venerdì 31 maggio, ormai a notte inoltrata, dopo il benestare del presidente Mattarella, anche il decreto-legge 31 maggio 2024, n. 71 Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca,  ha ricevuto il formale ok, cancellando qualsiasi illazione in merito.

Una rapida lettura del testo conferma sostanzialmente le disposizioni sulla scuola indicate nel comunicato stampa del ministero all’indomani dell’approvazione da parte del CdM:

  • Potenziamento dei percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità (art. 6)
  • Percorsi di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità per i possessori di titolo conseguito all’estero, in attesa di riconoscimento (art. 7).
  • Misure finalizzate a garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno (art. 8).
  • Disposizioni urgenti in materia di tutela dei diritti delle persone con disabilità e di formazione dei docenti referenti per il sostegno (art. 9)
  • Disposizioni in materia di reclutamento del personale docente per l’anno scolastico 2024/25 (art. 10)
  • Misure per l’integrazione scolastica degli alunni stranieri (art. 11)
  • Mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici (art. 12)
  • Misura in materia di valutazione dei dirigenti scolastici (art. 13)
  • Disposizioni in materia di durata del servizio all’estero del personale della scuola (art. 14)

Come si può rilevare, il testo ufficiale non comprende la riforma del CSPI (peraltro non citata nel comunicato stampa ministeriale) presente nella bozza iniziale prima dell’ok del CdM.

In sede di conversione in legge del decreto il Parlamento potrebbe, però, riprendere la proposta.

Allo stesso modo, potrebbero rientrare nella legge di conversione anche le disposizioni sui diplomifici che, a quanto sembra, erano state stralciate dal disegno di legge ‘semplificazioni 2024’ predisposto nel marzo scorso dal CdM (che non risulta ancora inviato alle Camere) per essere incluse nel pacchetto scuola del decreto. 

Per queste ragioni e per alcuni passaggi del decreto che avevano suscitato perplessità e critiche già al momento della loro presentazione nel comunicato ministeriale, è prevedibile un iter parlamentare non tranquillo e una successiva fase di applicazione del provvedimento piuttosto ‘calda.’

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