Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Declino dell’italiano: tre proposte per evitarlo

In un interessante servizio di Silvia Sperandio per “Il Sole 24 ore” sono state riportate tre proposte contro il declino dell’italiano nella scuola, oggetto, come è noto, di una lettera-denuncia pubblica avanzata dal “Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità”, già sottoscritta da 700 docenti universitari.

Giorgio Ragazzini del gruppo di Firenze ha voluto precisare che la lettera-denuncia non mette sotto accusa gli insegnanti della scuola primaria e della secondaria di I grado, né vuol essere una difesa passatista della scuola che fu. Invece «si tratta di un documento progressista e democratico che ribadisce l’urgenza di intervenire su un tema che è importante per la stessa identità nazionale».  

Cosa fare per fermare contro il declino dell’italiano a scuola?

Il servizio del Sole24 ore riporta le proposte di tre docenti universitari rispettivamente di atenei del Nord, del Centro e del Sud Italia.

Massimo Arcangeli, ordinario di Linguistica italiana all’università di Cagliari, dopo aver affermato che le difficoltà lessicali rischiano di portare con sé problemi di tipo cognitivo, cioè l’incapacità di analizzare la realtà con atteggiamento critico, propone di creare un “Libro Bianco” sulle scuole italiane, prendendo a campione due o tre istituti per ogni regione, monitorando annualmente con appositi test la padronanza della lingua italiana degli alunni, come, ad esempio, la capacità di lettura ad alta voce e la capacità interpretativa e riassuntiva di un testo scritto.  

Edoardo Lombardi Vallauri, ordinario di Glottologia e linguistica all’Università Roma 3, punta il dito sulla carenza di risorse. «Il mestiere di docente dovrebbe conquistare un maggiore fascino. A un professore bravo che però va in giro con i segni della quasi povertà, gli alunni più predisposti a riconoscere l’importanza della cultura daranno retta lo stesso, e forse anche di più; ma quelli che seguono i modelli di prestigio sociale più diffusi non lo prenderanno sul serio perché ai loro occhi sarà solo “un poveraccio”. E sono proprio quelli che avrebbero più bisogno di lui».

La ricetta? Aumentando la retribuzione degli insegnanti incrementerà il numero dei bravi.

Roberto Esposito, ordinario di Filosofia teoretica alla Scuola Normale Superiore di Pisa pone l’accento sulla identità italiana da recuperare. «L’identità italiana si è formata per secoli insieme alla lingua italiana, forgiandosi intorno alla ricchezza delle nostre opere letterarie e filosofiche. Ecco perché temo che l’attuale declino linguistico possa comportare anche problemi più ampi di natura identitaria».

«Per contrastare il declino dell’italiano tra i giovani propongo di istituire un raccordo stabile tra l’ultimo anno della scuola secondaria e il primo anno di università. Una sorta di segmento intermedio, all’interno del quale verificare la capacità espressiva, le competenze linguistiche e l’abilità nel parlare l’italiano. I corsi dovrebbero essere tenuti in maniera congiunta da docenti delle secondarie e da docenti universitari”.

Libro Bianco, aumento del budget per i docenti, raccordo tra licei e università: tre proposte che meritano innanzitutto la valutazione degli insegnanti, anche se è facile prevedere che per la maggior parte propenderanno per il riscatto sociale attraverso un congruo aumento stipendiale.

Cosa ne pensano gli insegnanti?

Su questo tema leggi anche:
Gruppo di Firenze e ragazzi di Barbiana: due lettere a confronto 
Studenti non sanno l’italiano: ma davvero è colpa delle Indicazioni nazionali?
Galli Della Loggia: studenti colpiti da ‘balbuzie twittesca’? Colpa di De Mauro. Ecco perché non è così

 

Forgot Password