Debiti formativi. Cercasi soluzione praticabile/1

Sulla necessità che gli studenti saldino i debiti formativi c’è praticamente unanimità di consensi, ma su come sia più opportuno procedere è in corso un ampio confronto, che vede coinvolti i sindacati e le associazioni professionali.
Lo Snals ritiene opportuna l’introduzione dell’obbligo del “saldo dei debiti“, che va sostenuto “da procedure chiare e vincolanti” con la indicazione tassativa del termine entro il quale deve avvenire il recupero, che non può eccedere l’avvio dell’anno scolastico successivo a quello nel quale si è verificato il deficit formativo dello studente.
La decisione – sostiene ancora lo Snals – deve essere accompagnata da un serie di azioni finalizzate a creare le condizioni di fattibilità della decisione. In primo luogo vanno individuate puntuali risorse economiche da corrispondere ai docenti che dichiarino la loro disponibilità ad assumersi l’ulteriore carico didattico, che non può essere compreso nell’ordinario monte ore annuale di servizio.
La DiSAL (Associazione Dirigenti Scuole Autonome e Libere) riconosce al decreto del ministro Fioroni, all’esame del CNPI, di aver stabilito alcuni principi importanti (dalla maggiore serietà della scuola alla scadenza certa per il recupero delle carenze e all’obbligo per la scuola di farsi carico delle difficoltà degli alunni) e di avanzare alcune proposte valide (la possibilità di superare la classe, la possibilità per le scuole di collaborare con centri e luoghi di studio o lavoro esterni), ma ritiene che nel complesso il decreto sia poco praticabile.