Ddl Pittoni: una strada nuova per superare il precariato?

C’è molta attesa in questi giorni per le prove preselettive, date per imminenti, del concorso ordinario di scuola primaria e dell’infanzia, e per quelle del concorso ordinario della secondaria previste forse a maggio o giugno. Ma nel futuro dei concorsi le prove preselettive dovrebbero sparire, se sarà accolto e approvato il disegno di legge n. 1920 “Semplificazione della formazione e del reclutamento dei docenti” d’iniziativa del sen. Mario Pittoni, presentato in Senato nell’agosto scorso.

In proposito, nella presentazione del DDL si precisa che nei prossimi concorsi sarà prevista la  partecipazione senza vincoli a tutte le procedure concorsuali per le quali si possiede il titolo di studio con la sicurezza che i candidati non saranno sottoposti all’aleatorietà della prova preselettiva e di svolgere una prova scritta e una orale in cui si possa effettivamente valorizzare la propria cultura e professionalità.

A dire il vero la preselezione serve a ridurre i tempi, spesso troppo prolungati, dell’espletamento dei concorsi, ma indubbiamente ha anche il grave limite di impiegare spesso test non adeguati al profilo professionale del docente, contribuendo ad eliminare dal concorso candidati che nelle prove vere e proprie potrebbero dimostrare di possedere la preparazione e le competenze richieste,

Ma nel disegno di legge Pittoni, che spazia a tutto campo su formazione e reclutamento degli insegnanti, c’è ben altro, a cominciare da una previsione straordinaria di sistemazione dei precari storici con consolidata esperienza acquisita sul campo.

In proposito c’è uno slogan che accompagna come filo conduttore questa parte del Ddl: privilegiare la competenza (esperienza) sulla conoscenza (memoria).

Nessuna forma di ope legis, come qualcuno potrebbe pensare, ma una procedura assunzionale veloce e rispettosa anche dei vincoli costituzionali del reclutamento tramite concorso, incentrata esclusivamente su una prova orale costituita dalla simulazione di una lezione.

Questa e altre procedure concorsuali contenute nel ddl Pittoni non potranno forse andare in porto in tempo utile per la stabilizzazione delle cattedre per il prossimo settembre, ma tracciano una strada molto interessante per cercare di fornire soluzioni organiche al problema, mai adeguatamente risolto, del reclutamento dei docenti