
Dalla Commissione Cultura della Camera via libera alla riforma delle superiori
Ma sono presenti anche richieste di modifica ai regolamenti
Via libera della commissione Cultura della Camera ai regolamenti di riforma del secondo ciclo dell’istruzione. Dopo il sì della corrispondente commissione al Senato e l’ok della Corte dei Conti la riforma potrà essere definitivamente varata.
La maggioranza ha votato compatta il parere della relatrice Valentina Aprea, presidente di commissione. L’opposizione, invece, ha detto “no”. Per la relatrice si tratta di “una occasione mancata per la scuola e una sconfitta per la politica: l’opposizione si è fossilizzata su alcuni aspetti di riduzione di orari e riqualificazione – spiega Aprea – anziché guardare alla qualità del nuovo impianto“.
“Peraltro - continua – i regolamenti Gelmini contengono anche pezzi non secondari della riforma Fioroni, per esempio sugli istituti tecnici. Eravamo arrivati, dopo un confronto che durava da tempo, ad un giusto equilibrio, ma c’è stato un voto strumentale dell’opposizione“.
Aprea si stupisce soprattutto della “posizione dell’Udc (che ha votato no, NdR) che aveva varato con noi la riforma Moratti nel 2005. L’opposizione ha deciso di cavalcare le preoccupazioni di chi vede modificati i propri orari piuttosto che la grande visione di modernizzazione della scuola che con la riforma viene resa più europea. Al no avremmo preferito una astensione“.
I pareri, comunque, contengono richieste di modifica ai regolamenti come quella di partire dalle prime e non anche dalle seconde classi, di cambiare il nome dello scientifico tecnologico in informatico per evitare sovrapposizioni con un indirizzo presente nei tecnici, di favorire maggiormente la possibilità di passaggio da un indirizzo all’altro nel biennio iniziale.
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