Dal liceo Mamiani via alle occupazioni: cosa rischiano gli studenti e la lettera del Gruppo di Firenze

Il liceo “Mamiani” di Roma ha dato il via alle occupazioni della scuola, invitando altri istituti della capitale a seguirlo per cercare una proposta alternativa alla linea del Governo sulla scuola.

Su questo scottante problema che sembra avviare un autunno caldo nella scuola, il Gruppo di Firenze “per la scuola del merito e della responsabilità” è intervenuto nel dibattito che Pietro Ichino, noto giuslavorista, ha aperto su “Il Foglio”.

Di seguito il comunicato del Gruppo di Firenze.

La pratica delle occupazioni non è solo una “carnevalata”, un vuoto rituale e un modo per fare vacanza o bisboccia; è soprattutto una pratica illegale e quindi diseducativa, che oltretutto ha deluso e allontanato dalla politica moltissimi ragazzi, come sanno tanti docenti e dirigenti.

Anche quando nel suo ambito si organizzano attività alternative varie per dare alla cosa una vernice di serietà, resta comunque un’interruzione di pubblico servizio, un’invasione di edifici altrui (checché ne vaneggi la Cassazione), una dilapidazione di denaro dei cittadini, una sopraffazione di minoranze (o maggioranze che siano) su chi vuole seguire le lezioni.

Riabilitare, anche se pro tempore, le occupazioni per contrastare una manovra basata su deficit e debito accredita l’idea che l’importanza della causa giustifichi l’aggiramento delle leggi.

Dobbiamo invece ricordare ai ragazzi, che hanno molti strumenti per farsi sentire: da internet ai tradizionali volantini, dai comunicati stampa alle lettere aperte.

C’è poi il monte ore delle assemblee d’istituto, che potrebbero essere in parte accorpate per indire una giornata di discussione e di protesta invece che di occupazione.

Ci sono infine i vari modi di manifestare il proprio pensiero nelle piazze e davanti alle sedi istituzionali.

Tutto sta, appunto, nello scegliere la forma più efficace, ma rispettando le leggi e i diritti altrui.”

Giorgio Ragazzini
a nome del Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità.

Scuole occupate: cosa rischiano i ragazzi

Ricordiamo infatti che occupare la scuola è un atto illegale che ha le sue conseguenze per chi lo compie. Come scrive infatti anche Skuola.net, l’occupazione di una scuola consiste nel prendere possesso fisicamente di un edificio scolastico, spesso sgomberando dirigente e personale docenti.

Occupare una scuola è un’azione illegale in quanto si commette il reato di interruzione di pubblico servizio, e per questi motivi il dirigente può rivolgersi direttamente alle forze dell’ordine per porre fine all’occupazione della scuola, affinché vengano riprese regolarmente le lezioni. Gli occupanti quindi, rischiano la segnalazione e addirittura la denuncia.