Da Draghi a Visco: investire in conoscenza

La nomina di Ignazio Visco alla guida della Banca d’Italia è una buona notizia per la scuola perché il nuovo presidente offre solide garanzie di porsi in continuità con l’interesse per le tematiche educative sempre dimostrato dal suo predecessore Mario Draghi.

Ne sono testimonianza gli studi compiuti da Visco sul rapporto tra istruzione e sviluppo economico, e il volume da lui pubblicato nel 2009 con il sintomatico titolo “Investire in conoscenza per la crescita economica” (Edizioni Il Mulino).

La tesi sostenuta nel libro è che l’Italia non ha saputo finora adeguatamente fronteggiare i grandi fenomeni evolutivi del nostro tempo, dalla globalizzazione alla rivoluzione informatica, dall’aumento della vita media al governo dei flussi immigratori dai Paesi in via di sviluppo. Questo ritardo, insieme ad ostacoli antichi come l’arretratezza dei servizi pubblici e privati, e recenti come la bassa produttività e competitività, ha reso ancora più difficile porre le basi del ritorno a una crescita stabile e duratura.

Perciò diventa essenziale secondo Visco, che è stato in passato anche capo economista presso l’OCSE (1997-2002), accrescere il capitale umano di cui dispone il nostro paese perseguendo più alti livelli di istruzione, formazione e conoscenza. Obiettivo che può essere realizzato solo attraverso una strategia di maggiori investimenti, pubblici e privati, in questo settore, e puntando in modo coerente e continuativo sulla qualità, sulla valutazione e sul riconoscimento del merito. Va quindi “trovato il coraggio” di creare strutture di eccellenza da affiancare a quelle per la formazione di base e di puntare a una ricerca di livello almeno europeo.

Tuttoscuola si augura, e augura al governatore Visco, che questa sua impostazione venga attuata e risulti vincente.