Cura dimagrante per il regolamento sulla valutazione

Rispetto alla bozza sottoposta nel dicembre scorso al parere del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI), lo schema di regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione, approvato in prima lettura dal Consiglio dei ministri, ha subito una notevole cura dimagrante, sia per la forma (più sintetica e formale) sia per alcuni contenuti.

Non si parla più, ad esempio, della valutazione degli alunni stranieri e degli adulti.

Il ruolo dell’Invalsi, che nella bozza di dicembre era piuttosto di un certo rilievo, scompare quasi del tutto nello schema attuale, così come viene cancellata la previsione di determinare il voto finale dell’esame di licenza media con quote assegnate alle varie prove, compresa quella scritta nazionale, e con quota parte legata al curricolo dell’alunno.

Trova invece soluzione, come aveva annunciato da tempo il ministero, la questione dell’educazione fisica che avrà legittimazione di pari dignità con le altre discipline come avveniva già di fatto. L’articolo del Testo unico che impediva a questa disciplina di fare media per l’ammissione agli esami verrà infatti abrogato.

Trova spazio maggiore di quanto ve ne fosse nella bozza di dicembre il comportamento al quale, oltre ai vari richiami all’interno dei diversi articoli dello schema di regolamento, viene assegnato un apposito articolo, il settimo.

A proposito del voto di condotta, c’è da notare, a dimostrazione del fatto che esso ha rappresentato il tormentone di questi mesi, che la parola “comportamento” è presente venti volte all’interno dello schema, mentre la parola “apprendimenti”, anch’esso oggetto della valutazione con voto in decimi, è presente soltanto sei volte.