Cosa potrebbe contenere il decreto legge rinviato?

Se il testo del decreto legge mancato e rinviato all’approvazione conterrà le modifiche normative contenute nel ddl 2272ter sarebbero diverse le modifiche di pezzi dell’ordinamento scolastico attuale, a cominciare, ad esempio, dal ripristino del modello unitario di tempo pieno a 40 ore, abrogato dalla riforma Moratti che ne aveva disarticolato le parti, pur mantenendone la durata complessiva di servizio.
Ma, oltre al modello organizzativo ripristinato, il tempo pieno sarebbe accompagnato da un piano di interventi a sostegno del territorio per consentirne la diffusione in quelle regioni, soprattutto del sud, dove è scarsamente presente.
La miniriforma degli esami di Stato varata dalla legge n. 1 di quest’anno potrebbe subire alcune integrazioni relative all’esame preliminare di candidati esterni e ai fondi per assicurare i compensi ai commissari d’esame (ancora una volta i calcoli in merito sono risultati sottostimati).
Verrebbe ripristinato il giudizio di ammissione all’esame di licenza di terza media, dopo che, per effetto ritardato della riforma Moratti, quest’anno era stato eliminato consentendo a tutti gli studenti l’ammissione d’ufficio all’esame.
Lo stesso esame di licenza potrebbe comprendere, per la prima volta, una ulteriore prova scritta, a carattere nazionale, per verificare livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti.
Il ministro Fioroni vorrebbe inserire anche una semplificazione procedurale per varare le Indicazioni nazionali, prevedendo regolamenti da adottare con decreti ministeriali (semplici e spediti) anziché con DPR (complessi e lunghi) che non implicano il coinvolgimento neanche della Conferenza Unificata e perciò delle Regioni.
Altri interventi, che giustificherebbero l’urgenza, potrebbero riguardare il pagamento della maternità dei supplenti, posto non più a carico delle scuole ma del Ministero dell’Economia con un consistente recupero di fondi che potrebbero essere destinati all’ampliamento dell’offerta formativa, e l’abrogazione della tassa comunale rifiuti solidi (Tarsu).
Ne parleremo, forse, la prossima settimana.