Corsi di specializzazione per il sostegno: possono accedere tutti i diplomati tecnici e professionali

A stabilirlo è una deroga presente nel decreto ministeriale dell’8 febbraio 2019: per accedere ai corsi di specializzazione per il sostegno riservati alle scuole superiori sono richiesti il possesso di una laurea magistrale e di 24 crediti formativi universitari o di 3 anni di servizio svolti negli ultimi 8. Ma potrebbe bastare solo il diploma (di istruzione tecnica o professionale)…

Corsi di specializzazione per il sostegno: la laurea è un requisito di base indispensabile, ma non per tutti.

Chi è infatti in possesso di un diploma tecnico o professionale potrebbe avere una via di accesso preferenziale ai corsi di specializzazione per il sostegno, senza la necessità di una laurea. Secondo quanto segnalato da Tuttoscuola, a stabilirlo sarebbe il decreto ministeriale 92/2019 con una deroga che aprirebbe un vero e proprio vaso di Pandora: alle prove di ammissione ai corsi di specializzazione potrebbero infatti partecipare decine di migliaia di diplomati.

Ma andiamo con ordine. Tra meno di un mese si svolgeranno presso diverse università le prove di preselezione per accedere agli scritti che consentiranno, secondo graduatorie finali di merito, di partecipare ai corsi di specializzazione per diventare insegnanti di sostegno. Sono a disposizione presso le università appositamente individuate 14.224 posti, ripartiti tra i diversi settori scolastici.

Per accedere ai 3.391 posti riservati alla scuola secondaria di II grado sono richiesti congiuntamente il diploma di laurea magistrale e 24 specifici Crediti Formativi Universitari (CFU) oppure, in alternativa ai CFU, tre anni di servizio negli ultimi otto anni.

Per gli ITP, Insegnanti Tecnico Pratici (si occupano dei laboratori negli istituti tecnici e professionali) – in ossequio all’ultima legge di stabilità che ha voluto porre rimedio ad anni di disattenzione politica verso di loro – l’accesso ai normali concorsi è consentito in via transitoria con il solo possesso del diploma di istruzione secondaria superiore.

Una deroga questa che si applicherebbe non solo ai concorsi, ma anche alle prove per accedere ai corsi di specializzazione per il sostegno, in calendario per il pomeriggio del 16 aprile 2019 per la scuola secondaria di II grado.

Di conseguenza, senza il requisito della laurea, non verrebbero nemmeno richiesti a questi potenziali candidati ITP i 24 CFU a cui non potrebbero accedere in quanto non laureati.

Il decreto ministeriale 92/2019, che regolamenta la materia, tace infatti sull’eventuale requisito dei tre anni di servizio previsti per gli altri candidati laureati in alternativa ai 24 CFU, lasciando intendere, pertanto, che per gli ITP basta il solo diploma per accedere alle prove selettive che consentono di partecipare ai corsi di specializzazione per il sostegno.

Il silenzio ministeriale è già stato interpretato da diversi atenei come ok al solo diploma come requisito di accesso, senza nessun altro requisito aggiuntivo, facendo storcere un po’ il naso agli altri candidati, ma incontrando grande soddisfazione nel mondo degli ITP che, dopo anni di richieste rimaste inascoltate, vedono premiate le loro aspettative, a cominciare da questa occasione dei corsi di specializzazione.

La deroga aprirebbe un vero e proprio vaso di Pandora. Se infatti, come tutto fa sembrare, agli ITP basta il solo diploma per partecipare alle prove di ammissione ai corsi di specializzazione, con loro potrebbero partecipare migliaia di altri diplomati che non sono ITP ma che hanno il titolo di studio per diventarlo.

Questo perché, all’interno dei decreti ministeriali che regolamentano l’organizzazione dei corsi di specializzazione per il sostegno, non si legge nulla che preveda espressamente che per avvalersi di questa corsia preferenziale con il solo diploma si debba essere già in qualche modo ITP (supplenti o iscritti in graduatoria). Basta infatti il solo possesso del diploma richiesto per diventare ITP.

In base all’analisi di Tuttoscuola, ben 27 classi di concorso, dalla B2 alla B28, consentono l’accesso a chi possiede un diploma di istruzione 153 tipologie diverse di diploma secondaria di II grado di istituto tecnico o di istituto professionale (i due settori in cui possono operare a vario titolo gli ITP).

Pertanto, chi è in possesso di uno dei diplomi richiesti per accedere a quelle classi di concorso, può considerarsi un potenziale ITP (non importa se non lo diventerà).

Per esempio, vale per l’accesso alle classi di concorso e ai corsi di specializzazione il diploma di geometra, quello di operatore turistico, di perito agrario, di perito industriale (qualsiasi indirizzo), di attività sociali, di maturità tecnica femminile, di perito aziendale, ragioniere programmatore e di perito nautico. Ma non solo.

Accanto ai “veri” ITP che lavorano negli istituti tecnici o professionali o sono iscritti in graduatoria potrebbero, dunque, accedere ai test selettivi di aprile migliaia di altri diplomati.

Non serve insomma la laurea, e neanche essere un ITP, basta un diploma di scuola secondaria superiore preso in un istituto tecnico o professionale.

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