Coronavirus: scuole aperte o chiuse? Ore decisive

Con ordinanza dei sindaci dei territori dove sono stati accertati contagi del coronavirus è stata disposta la chiusura di diverse scuole, una chiusura che potrebbe prolungarsi per giorni. Per il momento i comuni interessati sono circoscritti alla Lombardia, al Veneto e all’Emilia Romagna, ma la rapidità e l’imponderabilità del contagio potrebbe interessare altri territori limitrofi, all’interno e all’esterno di quelle regioni.

La rapida diffusione del virus, e la presenza in Italia di centinaia, se non migliaia di persone, cinesi e non, rientrate dalla Cina nelle ultime settimane fa temere che presto il problema si porrà per molte altre scuole, che sono luoghi di aggregazione per gli studenti e il personale. Agire in via preventiva – e non solo dopo i ricoveri – può essere decisivo.

E’ il caso di estendere la chiusura degli istituti scolastici almeno alle zone limitrofe? Va tenuto conto anche del fatto che una parte del personale docente e non docente che abita nel lodigiano e in zone limitrofe al contagio lavora magari in scuole nel raggio di 50 chilometri, per esempio a Milano e dintorni. E se le scuole restano aperte, non ci sarebbe da sorprendersi troppo se lunedì mattina dovesse esserci un picco di assenze per malattia (vera o presunta).

Chi decide se chiudere o no le scuole? La decisione spetta alle autorità, in particolare ai sindaci. In materia di igiene e sanità pubblica infatti spetta al sindaco l’emanazione delle ordinanze di carattere contingibile e urgente con efficacia estesa al territorio comunale, a norma dell’art. 32 della legge n. 833 del 1978. A meno che non sia lo stesso Ministero dell’Istruzione a prendere l’iniziativa, in quel caso certamente in coordinamento con quello della Salute e con tutto il Governo e le Regioni. Decisione estremamente delicata, ma certamente in corso di valutazione.

Di sicuro bisogna augurarsi che il peso della decisione, quale essa sia, non ricada in termini di applicazione e di implicazioni solo sui dirigenti scolastici e che le scuole non siano lasciate sole ad affrontare le conseguenze e i possibili problemi.

La questione si pone in queste ore soprattutto (ma non solo: si pensi al Veneto o all’Emilia Romagna o alla Toscana) in zone come Milano e l’hinterland milanese, che sono vicini alle zone in cui ci sono stati infetti, e in cui giovedì e venerdì prossimi le scuole saranno già chiuse per il Carnevale milanese. Si diffonde l’ipotesi che possano con l’occasione restare chiuse anche da lunedì 24 a mercoledì 26 febbraio.

Nel pomeriggio si riunisce l’unità di crisi in cui è coinvolto anche il MPI: sembrano imminenti decisioni importanti.