Coronavirus e maturità 2020: ogni regione deciderà tempi e modalità?

Per il colloquio della maturità 2020, dove con ogni probabilità non saranno possibili le prove scritte, ci si interroga sulla modalità di svolgimento: in presenza o a distanza. Ma c’è anche un altro problema, quello del quando. Teoricamente, infatti, il 17 giugno potrebbero cominciare gli orali, ma a quella data le situazione regionali potrebbero essere notevolmente differenziate per la riduzione del contagio.

Secondo l’osservatorio nazionale sulla salute potrebbero non esserci più contagi a fine aprile e ai primi giorni di maggio al Sud e nelle Isole, mentre nelle regioni settentrionali bisognerà attendere la fine di maggio e, addirittura, per Lombardia e Marche rispettivamente il 28 e il 27 giugno.

Considerato che senza il vincolo di una unica data nazionale per gli scritti le commissioni esaminatrici potrebbero procedere autonomamente nell’avvio degli orali a cominciare da quella prima data del calendario della maturità (17 giugno), potremmo avere l’esame con un unico colloquio a più velocità e/o forse anche a modalità differenziata.

Le regioni del Sud, per esempio potrebbero iniziare i colloqui maturità 2020 subito, mentre Lombardia e Marche sarebbero costrette ad attendere forse luglio o a rinunciare alla prova in presenza.

Insomma l’azzeramento del contagio potrebbe condizionare l’avvio contestuale della maturità e la modalità di svolgimento. Potrebbe esserci il rischio del fai da te per ogni Commissione, anche all’interno di un medesimo territorio.

Sarebbe opportuno rimettere la decisione del calendario delle prove orali non alle singole commissioni esaminatrici, bensì ad ogni Ufficio Scolastico Regionale che, d’intesa con la Regione di riferimento, disponga il periodo e la modalità di svolgimento (in presenza o a distanza) dei colloqui, tenendo conto delle indicazioni delle autorità sanitarie