Contro la proposta di abbreviazione della durata dei licei

Stop della Cisl-scuola: la scuola non è un cantiere aperto. Gilda: è una bestialità

La proposta del rettore della Bocconi di ridurre di un anno la durata della scuola secondaria superiore per anticipare l’entrata all’Università a 18 anni sta dividendo il mondo sindacale.

Il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima boccia senza appello la proposta.

La proposta non è nuova – ricorda Scrima – perché la prima ipotesi di accorciare di un anno la scuola secondaria venne dalla commissione Bertagna, ai tempi della Moratti“.

Ma il problema, secondo il segretario generale della Cisl-scuola, non è quanto dura il percorso, ma che cosa apprendono i ragazzi alla fine del percorso“. Scrima, riferendosi all’obiettivo di adeguarsi all’Europa con l’abbassamento dell’età di uscita dalla secondaria, aggiunge che “La sfida non è chi arriva prima in Europa, ma come si arriva. Non è un problema di quantità, ma di qualità”.

Inoltre, conclude Scrima, il sistema è stato già riformato e ora lo vogliamo rimettere in discussione? È possibile che la scuola debba essere sempre un cantiere aperto?”.

Come la Cisl-scuola, anche la Gilda non è d’accordo con proposta di abbreviare di un anno il percorso dei licei. “L’idea di accorciare di un anno la durata della scuola superiore per anticipare l’ingresso degli studenti all’università è una bestialità” dichiara il coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams, Rino Di Meglio.

Si tratta di un’idea bizzarra che non tiene in alcun conto l’organizzazione del sistema scolastico italiano. La scuola italiana – conclude il coordinatore nazionale della Gilda – è già profondamente stremata da pseudo riforme e tagli indiscriminati“.