Contratto: è rischio mobilitazione

La ripresa della trattativa contrattuale per la scuola, dopo la sospensione per verificare le disponibilità effettive di risorse finanziarie, ha riservato più di una sorpresa. L’Aran, l’agenzia che rappresenta i settori pubblici nelle negoziazioni, si è presentata con nuove proposte, diverse, se non in taluni casi diametralmente opposte, a quelle attese.
Evidentemente i mesi di sospensione della trattativa sono serviti anche a rivedere aspetti normativi del contratto, alla luce soprattutto della riforma della scuola appena approvata.
I sindacati hanno considerato la mossa dell’Aran un “cambiamento delle carte in tavola”, anche perché certe proposte tendono a ridimensionare proprio il ruolo sindacale e di rappresentanza dei lavoratori della scuola.
Snals e Cgil-scuola hanno già ipotizzato una mobilitazione della categoria, se non verranno modificate radicalmente le proposte avanzate dall’Aran sulla base delle note di indirizzo pervenute dal Comitato di settore (gruppo di ministri preposto ai contratti pubblici).
Non meno dura la posizione della Cisl-scuola che dagli ampi resoconti riportati (www.cislscuola.it) fa emergere un chiaro e netto dissenso sulle proposte.
Tra le materie di maggior frizione, le relazioni sindacali e le competenze delle RSU, gli sviluppi di carriera dei docenti. E i tempi per la chiusura del contratto a questo punto sembrano allungarsi parecchio.