Contratto: ma c’è tempo per la consultazione?

In settimana riprendono le trattative tra Aran e sindacati per il rinnovo del contratto scuola, dopo la pausa di riflessione richiesta dall’Aran per elaborare una nuova bozza di accordo che possa superare i contrasti insorti sul precedente documento. Il principale punto di disaccordo riguarda l’intenzione governativa di intervenire sulle relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica. Su questo il sindacato non intende trattare, e ora la palla è nelle mani dell’Aran, che già oggi potrebbe avanzare una proposta già esaminata in sede di Governo.
Su un punto Agenzia e sindacati hanno un forte interesse in comune: chiudere presto. E questo potrebbe anche portare a chiudere il contratto sin dalla prossima settimana.
Se non ci fosse una chiusura in tempi stretti, i sindacati, in particolare, rischiano di arrivare all’ipotesi di verifica con la categoria in fase di smobilitazione per la sospensione delle lezioni (ci sono le consultazioni elettorali) e la chiusura anticipata dell’anno scolastico.
Contrattare ancora a lungo potrebbe comportare che alle successive assemblee di consultazione vi sia una ridotta presenza di personale o che addirittura insorgano difficoltà nell’organizzare le assemblee stesse.
Vi è un rischio peggiore: proclamare la mobilitazione della categoria e trovarla già “smobilitata”.
A meno che, forzando le regole della legge sullo sciopero nei servizi pubblici, non si voglia andare al blocco degli scrutini, come ha già fatto intendere il sindacato della Gilda (anche se il termine “blocco” è improprio perché per legge gli scrutini rinviati per sciopero vanno comunque effettuati entro 5 giorni).