Contrattazione sulla mobilità: il punto della Cisl-scuola

Duro attacco ai detrattori della trattativa in corso

Il segretario generale della Cisl-Scuola, Lena Gissi, ha fatto il punto della situazione sulla trattativa con il Miur per il contratto di mobilità del personale scolastico, non tralasciando critiche non tenere nei confronti di taluni detrattori.

“La trattativa in corso sulla mobilità  non è un cedimento né un avallo ai contenuti della legge 107 – ha detto la Gissi -, ma l’esatto contrario. Se riusciremo a concluderla nel pieno rispetto dei punti di intesa fin qui raggiunti avremo ridotto certamente l’impatto negativo di norme che non ci piacciono, su cui continua il nostro impegno per ottenere modifiche, ma che nel frattempo esistono: conviene a qualcuno lasciare che l’Amministrazione sia messa in condizione di applicarle, indisturbata, così come sono scritte nella legge? Sicuramente non alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola, che sanno bene come le contestatissime disposizioni su ambiti e chiamata siano frutto della 107, non di una trattativa contrattuale”.

“Contrattare ci dà invece l’opportunità di riprenderci spazi di intervento su una materia come la mobilità – prosegue il segretario Cisl-scuola – che per sua natura va disciplinata in via negoziale e che non si capisce perché dovremmo regalare a interventi unilaterali del Ministero.

Non regge, sul piano logico prima ancora che politico – prosegue la Gissi – la tesi per cui occorrerebbe concentrare ogni sforzo su altri versanti, soprattutto su quello di iniziative referendarie. Ammesso che sia questa la via da imboccare, e a prescindere dai suoi possibili esiti, i suoi tempi di percorrenza sarebbero tali da non avere nell’immediato alcuna incidenza”.

Trasferimenti e passaggi si farebbero, nel frattempo, applicando sic et simpliciter ciò che sta scritto, nero su bianco, nella legge. Davvero un grande risultato!”

“Le storture della legge 107 non si correggono con le chiacchiere – afferma la segretaria – ma lavorando sodo sul terreno che è tipico dell’azione sindacale, quello della contrattazione: è quello che stiamo facendo, insieme a tutte le organizzazioni presenti al tavolo di trattativa. Lo riteniamo un dovere verso i lavoratori che rappresentiamo e un atto di coerenza con la battaglia che stiamo conducendo da mesi, e che continua, contro un’idea sbagliata di scuola”.

Infine Lena Gissi riserva una frecciata a chi attacca l’azione dei sindacati rappresentativi: “Altri preferiscono prendere di mira i sindacati che contrattano, riproponendo con monotonia l’unica musica che conoscono. Dividere in nome dell’unità è da sempre il loro sport preferito. Un sindacato vero non diserta mai la contrattazione: la rivendica e la esercita. E ci pensa su almeno tre volte prima di indicare come nemico da battere le altre organizzazioni”.

“Infatti – conclude – chi sta prendendo di mira la trattativa in corso, con nessun rispetto per la realtà e pochissimo per la logica, non è un sindacato, è qualcos’altro”.