Concorso straordinario: come recuperare gli idonei e ridurre il numero dei posti vacanti

Sembra incontrare consensi – ovviamente soprattutto da parte degli interessati (ma non solo) – la proposta di Tuttoscuola per valorizzare al meglio l’idoneità conseguita dai candidati del concorso straordinario della secondaria che hanno superato la prova ma che non entrano nelle graduatorie di merito dei vincitori per essere assunti. La proposta, a differenza delle rituali richieste che accompagnano spesso la conclusione di tutti i concorsi della scuola, non intende salvare i non vincitori per future immissioni in ruolo, ma parte dalla constatazione che per le stesse classi di concorso dove si registrano eccedenze di candidati risultano anche numerosi posti vacanti.

I posti che attualmente sono già vacanti sfiorano le 3mila unità, a fine concorso straordinario potrebbero diventare 10mila. Ridurne la quantità fino a dimezzarle sarebbe un successo soprattutto per il sistema in cerca di stabilizzazione delle cattedre, oltre che nell’interesse dei candidati. Come? Adottando, previo intervento normativo, il sistema della call veloce che consentiva di passare da una graduatoria di una determinata provincia a quella di un’altra provincia, i candidati idonei in una determinata regione potrebbero chiedere di trasferire la propria posizione in un’altra regione dove vi sono posti vacanti.

Alcuni esempi possono aiutare a capire. Attualmente nella classe di concorso A12 (Lettere nella secondaria di II grado) in cinque regioni vi sono complessivamente 64 candidati in eccesso (idonei), mentre in altre regioni vi sono 83 posti vacanti. Il trasferimento di iscrizione consentirebbe di coprire un massimo di 64 posti degli 83 vacanti. Nella classe di concorso A42 (Scienze e tecnologie meccaniche) in tre regioni risultano 38 candidati in eccesso, mentre in altre tre vi sono 43 post vacanti. Si potrebbero coprire per trasferimento di graduatoria 38 posti. Complessivamente, allo stato attuale, con il sistema del trasferimento di graduatoria da una regione ad un’altra per la medesima classe di concorso si potrebbe ricoprire un quarto dei posti vacanti. Sarebbe un’operazione a costo zero basata sul riconoscimento del merito registrato nel concorso. 

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