Concorso straordinario: quale sorte per i candidati ammessi ma non vincenti?
Gli esiti delle prove scritte del concorso straordinario per la secondaria, che gli USR stanno pubblicando in vista delle nomine in ruolo da settembre, contengono, per il momento, almeno tre sorprese: metà dei candidati non ha superato la prova del concorso straordinario, pur avendo alle spalle diversi anni di esperienza; la tendenza in atto lascia prevedere 8-9 mila posti che alla fine rimarranno vacanti; nonostante l’elevata selezione, circa il 20% dei candidati che hanno superato lo scritto non sarà compresa tra i vincitori.
Le due ultime sorprese – posti vacanti e candidati ammessi ma non vincitori del concorso straordinario – presentano una evidente incongruità. Se i posti vacanti sono riferiti ad una determinata classe di concorso ma i candidati sono in eccedenza in una classe di concorso diversa, non c’è alcuna incongruità. Al contrario, se in una medesima classe di concorso risultano posti vacanti in una regione ed eccedenze di candidati in un’altra, l’incongruità c’è tutta.
Pur essendo stato pubblicato soltanto il 43% delle prove previste del concorso straordinario, già in diverse classi di concorso questa incongruità sta emergendo, come risulta, ad esempio, nella classe A12 dove in cinque regioni risulta un’eccedenza di 59 candidati e in altre tre ci sono 83 posti vacanti, oppure nella A17 dove vi sono 13 eccedenze di candidati in una regione e 13 posti vacanti in altre due, nella A22 con eccedenza di 54 candidati e 95 posti vacanti, nella A28 dove si registra un’eccedenza di 65 candidati e 132 posti vacanti.
Si potrebbe continuare ancora per evidenziare l’incongruità diffusa, un’incongruità che certamente si consoliderà nelle prossime pubblicazione dei risultati del concorso straordinario.
Alla fine, con molta probabilità, questa incongruità è destinata a diventare un elemento strutturale del concorso straordinario su cui riflettere, anche per trarne ipotesi di arricchimento per il concorso stesso e per i candidati non vincitori.
In questi giorni tra le ipotesi allo studio ve n’è una che in qualche modo intende recuperare i precari di lunga esperienza con un corso-concorso.
Prima di cercare strade nuove per lo stesso target di riferimento perché non fare tesoro di questi risultati positivi già raggiunti? Perché non recuperare candidati che hanno superato il concorso senza risultare vincitori e coprire molti posti che rimarrebbero vacanti?
Non sarebbe forse un risparmio di tempo e di risorse a vantaggio delle finalità dello stesso concorso e un giusto riconoscimento per il merito riconosciuto ma non premiato per molti candidati risultati idonei? Ovviamente sarebbe necessario un intervento normativo? Perché non provare?
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