Reclutamento per titoli anche per chi non ha superato il concorso?

Nell’audizione in Parlamento davanti alle Commissioni istruzione di Camera e Senato il ministro Bianchi ha affrontato, tra le altre, anche la spinosa e tuttora irrisolta questione del precariato, sullo sfondo delle attese per tentare di assicurare a settembre gli insegnanti in cattedra. Abbiamo il tema del transitorio – ha detto il Ministro – cioè come recuperare coloro che hanno accumulato esperienza e che hanno bisogno di stabilità. Su quasi 500 mila posti comuni, abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse: la cosa sbagliata è trattarli tutti allo stesso modo, sono persone con esperienze, titoli e esperienze diverse. Stiamo ragionando col Mef – ha aggiunto – per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all’interno di una visione stabile per far partire la macchina di una assunzione regolare e continua“. 

Pur ribadendo tutta la sua contrarietà a qualsiasi forma di sanatoria, Bianchi ha lasciato intendere che potrebbe esserci un reclutamento per titoli basato sull’esperienza.

Su questa ipotesi sono note le posizioni contrapposte del M5S e della Lega che si confrontano e scontrano su concorso per esami che valorizzi il merito e sul concorso per titoli basato sull’esperienza (tesi, quest’ultima, vicina alla posizione del Ministro).

Nel corso dell’audizione non è mancata una decisa critica all’idea del concorso per titoli basato sulla esperienza, traendo spunto proprio dai risultati provvisori del concorso straordinario della secondaria riservato a candidati con tre anni e più di esperienza.

Un concorso basato proprio sull’esperienza acquisita sul campo e riservato a chi dovrebbe averne tratto utili rinforzi per valorizzare la propria competenza professionale.

Prendendo a riferimento probabilmente il servizio di Tuttoscuola sull’aggiornamento delle pubblicazioni dei risultati della prova scritta, è stato chiesto al ministro (che tuttavia nella replica conclusiva ha ignorato sostanzialmente la domanda) come sia possibile reclutare docenti bocciati al concorso (dai dati finora pubblicati e relativi ad una settantina di classi di concorso il 50% non ha superato lo scritto).

Sulla strada di una forma di reclutamento che riesca a riconoscere competenze professionali e valorizzare l’esperienza la questione individua indubbiamente un altro ostacolo non da ignorare bensì da superare.    

 

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