Concorso infanzia e primaria: rosso profondo per i posti di sostegno al Nord

I problemi della pandemia con i suoi effetti critici anche sulla scuola (DAD, obbligo vaccinale, quarantene) stanno forse mettendo in secondo piano i concorsi già in fase avanzata di svolgimento per la scuola primaria e dell’infanzia e in imminente avvio per la secondaria.

Ma l’esito sostanzialmente negativo di una particolare tipologia di posti, quelli di sostegno nelle regioni settentrionali, potrebbe complicare per l’anno prossimo la stabilità necessaria anche per affrontare al meglio le conseguenze negative, lasciate dai mesi di pandemia soprattutto sugli alunni più fragili.

Già al momento di presentazione delle domande era emerso uno squilibrio tra posti e candidati.

Nelle regioni settentrionali dove sono stati messi a bando complessivamente 5.741 posti di sostegno per infanzia e primaria, pari all’84% di tutti i 6.847 posti di sostegno previsti, si era presentato un numero di candidati (2.583, pari al 27% dei candidati) di gran lunga inferiore (meno della metà) al numero di quei 5.741 posti, ipotecando alla fine una vacanza complessiva di posti di sostegno in quelle regioni, pari a 3.158 posti (55%).

Per i restanti 1.106 posti di sostegno (16% del totale), distribuiti in tutte le altre regioni, hanno presentato domanda 7.175 candidati, pari al 73% del totale.

Tanti posti con pochi candidati al nord e pochi posti con tanti candidati nelle restanti aree del Paese.

Ma ora c’è di più. Alla luce di tutti i risultati degli ammessi all’orale nelle regioni settentrionali, emerge un quadro ancor più desolante, con ulteriore numero di posti di sostegno che rimarranno certamente vacanti, ammesso che non vi siano altre bocciature all’orale ad incrementare quel vuoto.

I 3.158 posti, già prevedibili vacanti al momento di presentazione delle domande, sono al momento diventati 4.843: quasi 1.700 ulteriori posti che non saranno assegnati portando in rosso profondo 7 posti vacanti ogni dieci (addirittura l’84% al nord).

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