Commissione sui cicli: la sfida della Formazione professionale

Il riequilibrio tra scuola e formazione professionale è una delle sfide più rilevanti per la riforma del nostro sistema formativo. Un solo dato spiega bene lo squilibrio oggi esistente: frequenta la formazione professionale secondaria solo il 5 per cento dei giovani della relativa fascia d’età, rispetto al 40 per cento circa degli altri paesi. Il dato è tenuto ben presente dagli esperti al lavoro della commissione Moratti per il ripensamento dei cicli e delle riforme scolastiche. E C’è attesa per conoscere la proposta finale del ministro che, per la sua esperienza manageriale, si può considerare “un addetto ai lavori” di tutta eccellenza.
La formazione professionale va rivista – si legge nella relazione – attraverso un percorso graduale e continuo, dai 14 ai 21 anni, parallelo a quello scolastico e universitario. La gradualità può essere realizzata, per esempio, prevedendo tre momenti progressivi certificati: la qualifica professionale, il diploma professionale secondario, il diploma professionale superiore. Vanno inoltre previsti collegamenti con il sistema di istruzione (oltre che con l’università e il mondo del lavoro), con la possibilità, a certe condizioni, di passaggio tra sistema di istruzione e sistema di formazione professionale. Una strategia che sembra mirata alla flessibilità del sistema educativo e preoccupata di rispondere anche alla domanda di percorsi formativi non teorici, ma appunto professionali.