Cisl Scuola, Snals-Confsal e AGeSC sul discorso del ministro

Si susseguono le prese di posizione delle voci del mondo della scuola circa il discorso di ieri del ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Mariastella Gelmini alla Commissione Cultura alla Camera dei Deputati.

Francesco Scrima, segretario generale CISL Scuola, riconosce a merito del ministro “lo stile pacato, dialogante, responsabile con cui ha sviluppato la sua analisi e indicato le linee fondamentali del suo programma”. Trova punti di contatto col ministro nella valorizzazione dell’autonomia delle scuole, nella centralità della questione docente, e nell’adeguamento ai livelli europei degli “stipendi da fame” del personale scolastico, ma non accetta un giudizio che accusi la scuola di aver “smesso di essere un servizio ai cittadini e alla Nazione”.

Scrima mostra disponibilità a discutere la questione della valutazione e del merito, e attende il ministro ai primi due banchi di prova: “la prossima Finanziaria ed il rinnovo del biennio contrattuale”.

“Forte apprezzamento” viene dallo Snals-Confsal, il cui segretario generale Marco Paolo Nigi loda l’aver posto “all’attenzione del Parlamento e del Paese la questione retributiva del personale della scuola”.

Al ministro Gelmini chiede anche qualcosa: “avviare una politica per la scuola che: risolva definitivamente la questione del precariato, definisca una strategia di reclutamento del personale basata su una seria selezione, garantisca la tenuta degli organici, anche a fronte delle nuove iscrizioni e promuova un ‘patto di legislatura’ per stanziare nel DPEF e in finanziaria le risorse necessarie per l’adeguamento degli stipendi a quelli europei”.

Del tutto positiva infine la valutazione dell’AGeSC (Associazione Genitori Scuole Cattoliche), che condivide la necessità, espressa dal ministro, di “un sistema pubblico d’istruzione che fondi sul principio di sussidiarietà forme di pluralismo educativo quale risposta alle esigenze del cittadino”.