CIDI: nelle Indicazioni manca la Costituzione

Sulle “Indicazioni nazionali” il CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti)esprime un giudizio articolato: positivo sullo sforzo che il Ministero sta facendo per “dare alla scuola un quadro di riferimento certo per superare le Indicazioni nazionali della precedente legislatura“, ma critico sulla mancanza di un “richiamo concreto alla Costituzione, in particolare all’art. 3” e sulla “assenza di un qualsivoglia cenno agli insegnanti (e alla loro professionalità)”, che pure sono i principali artefici del cambiamento.

Il CIDI esprime un giudizio particolarmente severo sull’eccessivo spazio che il documento Ceruti assegna alla persona: “Enfatizzare la centralità della persona rischia di ricondurre la scuola – al di là delle intenzioni – ai percorsi personalizzati della Moratti, cioè al rischio di introdurre obiettivi differenziati per livelli e capacità all’interno della medesima classe“.

Da questo punto di vista, sostiene il CIDI, sarebbe meglio ripartire dagli Indirizzi messi a punto a suo tempo dalla commissione De Mauro: “un buon prodotto che rappresenta ancora oggi un punto alto di mediazione culturale, pedagogica e didattica sui saperi di scuola“.