Chiamata diretta: per il 2017 tutto come prima?

Se resta la chiamata diretta, restano anche gli ambiti territoriali che sono la base ospitante dei docenti chiamati per incarico dalle istituzioni scolastiche. Attualmente gli ambiti territoriali, nuova articolazione del sistema sul territorio nazionale, sono 317,  suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto.

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Sono stati istituiti dal Ministero dell’Istruzione, sentiti le regioni e gli enti locali, che ha definito l’ampiezza territoriale, inferiore alla provincia o alla città metropolitana, considerando la popolazione scolastica, la prossimità delle istituzioni scolastiche e le caratteristiche del territorio, tenendo anche conto delle specificità delle aree interne, montane e delle piccole isole, della presenza di scuole nelle carceri, nonché di ulteriori situazioni o esperienze territoriali già in atto.

Il fatto che la costituzione degli ambiti abbia comportato il coinvolgimento di Regioni ed Enti Locali, rende una possibile revisione difficoltosa per complessità e tempi di definizione. Il ministro Fedeli non potrà, unilateralmente, decidere di proporre eventuali correttivi alla legge. Ai sindacati, però, interessa piuttosto la titolarità dei docenti.

Gli immessi in ruolo dal 1° settembre 2015 in poi sono titolari di ambito, mentre gli altri restano, transitoriamente, titolari della cattedra nella scuola di appartenenza, fino a quando non chiederanno di essere trasferiti altrove. Per questi ultimi la titolarità di cattedra si perderebbe in caso di trasferimento, perché gradualmente tutti i docenti diventeranno, prima o poi, soltanto titolari di ambito.

Per quest’anno, però i sindacati, come hanno già richiesto nell’avvio del confronto per il contratto sulla mobilità 2017, vogliono che sia consentito ancora una volta il trasferimento su cattedra. Il capo di Gabinetto dell’ex-ministro Giannini sembra si sia dichiarato non contrario.

Se il ministro Fedeli, per avviare buone relazioni sindacali, non si opporrà alla richiesta sindacale, la titolarità di ambito, prevista dalla legge 107, per il momento segnerà il passo e quasi tutto rimarrà come prima. Potrebbero, quindi, essere meno del previsto i docenti titolari di ambito da assegnare alle scuole in chiamata diretta. Si tratterebbe di un primo elemento di discontinuità che farebbe contenti sindacati e docenti.