Chi sale sul podio della storia, Berlinguer o Moratti?

Chi ha fatto la prima grande riforma dopo quella di Gentile? La sta facendo la Moratti con la legge delega di riforma, come ha dichiarato il premier Berlusconi? Ma tre anni fa gli stessi aggettivi, analoghe dichiarazioni trionfalistiche venivano dedicati alla legge di riordino dei cicli di Berlinguer. La verità è che l’eredità di Gentile verrà raccolta se e quando il progetto di riforma sarà effettivamente applicato.

Facendo un salto indietro nel tempo, il primo riformatore della scuola nazionale fu Gabrio Casati che, come ha ricordato il senatore Asciutti, relatore di maggioranza del disegno di legge Moratti, elaborò nel 1859 la prima legge organica dell’ordinamento scolastico per lo Stato piemontese, adattandola pochi anni dopo al nuovo Stato unitario. E la medaglia d’oro va quindi a lui.

Al secondo posto c’è Giovanni Gentile che nel 1923 elaborò quella riforma del sistema nazionale di istruzione che sopravvisse intatta per quasi quarant’anni per essere poi integrata e cambiata nei singoli settori fino ai nostri giorni, modificandone completamente la fisionomia complessiva. Al ministro-filosofo Gentile va dunque la medaglia d’argento.

E la medaglia di bronzo a chi deve essere assegnata? A Berlinguer che riuscì a varare la legge ma che non la vide tradotta in riforma oppure alla Moratti che la riforma vera e propria la deve ancora fare? Le chances sono ovviamente a favore dell’attuale ministro dell’Istruzione che, per il momento, ha solamente la legge ma dovrebbe disporre del tempo necessario per attuarla.
Il podio sembrerebbe ormai alla sua portata, anche se la storia recente (insieme a un realistico esame degli ostacoli da superare per l’effettiva attuazione della legge) insegna, scaramanticamente, a non anticipare le celebrazioni.