Centralità della scuola/2: una proposta di Tuttoscuola

Tuttoscuola avanza una proposta, con l’augurio che venga raccolta dalle forze politiche. E cioè prendere – ora, in campagna elettorale – un impegno preciso e di facile computo: riportare l’incidenza della spesa per l’istruzione al 10,3% della spesa pubblica totale (come nel 1990) entro la fine della prossima legislatura (2013), e al 9,5% (valore del 2005) già nel 2009, con la prossima Finanziaria.

In termini di rapporto tra spesa per l’istruzione e PIL, vorrebbe dire elevare entro il 2013 l’attuale 4,5% al 5%, che sarebbe comunque molto meno del 5,6% di oggi della Francia e del 6,1% della media dei Paesi Ocse. Dunque un impegno minimo, in mancanza del quale non possono che apparire velleitari i programmi elettorali sulla scuola, un impegno che il “popolo della scuola” – più di un milione di dipendenti, con l'”indotto” di oltre otto milioni di famiglie – non potrebbe che apprezzare.

I partiti dovranno impegnarsi – questo il senso della proposta – a sostenere quest’obiettivo nel nuovo Parlamento a prescindere dalla loro collocazione, al governo o all’opposizione. Sarà chi governerà a stabilire come investire le maggiori risorse.