Censis 2010/3. Se le famiglie partecipano di più alla spesa…

Tra le tante indagini riportate nel 44° rapporto del Censis ce n’è una che riguarda i contributi volontari versati dalle famiglie nella esauste casse delle scuole: “un’entrata sempre più fondamentale per le attività gestionali e didattiche delle scuole statali”.

Il 53,1% dei 1.099 dirigenti scolastici delle scuole statali di ogni ordine e grado interpellate dal Censis quest’anno ha infatti dichiarato di aver richiesto il contributo, e di queste il 25% lo ha aumentato rispetto all’anno precedente, mentre secondo dati del Miur riferiti al 2008 e riguardanti il 90% delle istituzioni scolastiche i contributi versati dai privati alle scuole hanno rappresentato in quell’anno il 14,7% del bilancio complessivo (escluse, ovviamente, le spese per il personale).

Le somme richieste dalle scuole a titolo di ‘contributo volontario’ aumentano con il crescere del livello scolastico: sono meno frequenti e meno consistenti a livello pre-scolare o di scuola dell’obbligo (solo il 34,7% delle scuole dell’infanzia lo richiede, nella modesta misura media di 16,4 euro, che salgono a 19,8 euro nella scuola secondaria di primo grado), mentre nelle scuole di secondo grado la richiesta è molto più diffusa (tra l’82 e il 90%) e supera mediamente gli 80 euro pro-capite, con oscillazioni fino ai 250 euro nei licei e negli istituti professionali.

Alla richiesta delle scuole ha aderito l’82,7% dei genitori, una percentuale indubbiamente elevata (ma il rapporto non offre dati disaggregati per tipologia di scuola e area geografica, che forse rivelerebbero squilibri di una certa consistenza).

Anche i finanziamenti provenienti da soggetti privati esterni all’istituto scolastico sono in aumento (il fenomeno riguarda il 36,4% delle scuole): si tratta soprattutto di donazioni, ma non mancano sponsorizzazioni e contributi per spazi pubblicitari.

L’ormai consistente e crescente ricorso delle scuole statali a finanziamenti integrativi di quelli ministeriali non è peraltro solo un segno di grave carenza strutturale del finanziamento pubblico. In molti casi tali risorse vengono utilizzate per il miglioramento dell’offerta formativa, e sono accompagnate da un maggior interesse dei contributori per come sono impiegate. Molto interessante è il dato che nell’8,4% delle scuole che richiedono il contributo questo sia utilizzato anche per istituire borse di studio volte a premiare le eccellenze.