Carriera docenti. Il modello trentino passa per un voto

Il 30 maggio 2023 la V Commissione del Consiglio Provinciale di Trento ha approvato il disegno di legge a firma dell’assessore Mirko Bisesti finalizzato a introdurre in Trentino un sistema di sviluppo della carriera professionale dei docenti, di cui avevamo dato dettagliata notizia nella newsletter dello scorso 22 maggio, con il quale vengono introdotte nel sistema scolastico trentino tre figure di docente: esperto, ricercatore e delegato all’organizzazione. Un embrione di carriera.

Il ddl va avanti ma avanza in un clima burrascoso, con una forte contrarietà dei sindacati e dubbi anche di una parte dei presidi. Per la Cgil si tratta di una “rivoluzione da cui sono stati esclusi docenti e sindacato”, per la Cisl di un provvedimento che penalizza coloro che scegliendo solo l’insegnamento “finiranno in uno scantinato”, per la Uil di una proposta che “ingesserà le iniziative delle scuole”.

Perplessità sono state espresse anche dal Consiglio del sistema educativo provinciale perché nel ddl non vengono fissati i parametri per le procedure concorsuali, demandati alla Giunta, mentre il riferimento su chi sarà chiamato a valutare i docenti resta nel vago. A favore del ddl si è invece dichiarato Aronne Mattedi, presidente della Consulta degli studenti, perché l’Italia, ha detto, “è l’unico paese europeo a non avere un sistema di carriera per i docenti”. 

Auspicavamo maggiore condivisione durante la discussione in Commissione, ma quando si tenta di introdurre degli elementi di novità in qualunque ambito è inevitabile ci si possa scontrare con delle posizioni diverse” è stato il commento dell’assessore Bisesti, che ha fatto presente che però “la proposta è figlia anche di un lungo confronto che ha coinvolto sui territori docenti e dirigenti, dai quali abbiamo colto spunti e suggerimenti contenuti nel disegno di legge”. 

Riguardo alle critiche secondo le quali il ddl sarebbe centrato sugli aspetti organizzativi a scapito di quelli didattici, Bisesti risponde che “Non è affatto vero, perché i docenti che potranno assumere il ruolo di delegati all’organizzazione rappresentano solo circa il 5% dei 1.750 insegnanti coinvolti da questo disegno di legge. Si tratta di poco più di 200 persone, che comunque saranno impegnate anche nell’insegnamento. La didattica è il cuore di questo provvedimento e ci ha guidato lungo tutto il percorso. Vogliamo docenti preparati e validi, dei bravi docenti, che conoscano sì le discipline ma anche metodologie di apprendimento adeguate da proporre agli studenti, che sappiano stabilire relazioni positive con gli alunni e le famiglie, utilizzare tecnologie utili a migliorare il proprio lavoro, coinvolgere gli studenti e i colleghi anche nella sperimentazione di modelli didattici innovativi”. 

Quanto ai tempi di entrata a regime della misura l’assessore è più cauto: “è l’inizio di un percorso che, se il ddl verrà approvato, prenderà il via il prossimo anno scolastico per poi continuare negli anni a venire”, ha detto. Almeno sulla carta il voto del 30 maggio in Commissione dà avvio all’ultimo atto dell’iter legislativo, quello della discussione e del voto in Consiglio provinciale per l’approvazione definitiva del provvedimento. Forse i tempi potrebbero essere maturi considerando il fatto che tutti gli attori coinvolti si sono finalmente dichiarati favorevoli al principio dello sviluppo professionale in funzione del miglioramento della qualità della didattica.

Certo è che se per qualche motivo (di ordine politico locale o nazionale, in provincia si voterà ad ottobre) il prototipo di carriera per i docenti avviato dalla Giunta di Trento finisse anch’esso per arenarsi (come è successo, a livello nazionale, per l’ipotesi di carriera pur delineata nel PNRR) non ci sarebbe poi da stupirsi se aumentasse ulteriormente la difficoltà di trovare giovani neolaureati, soprattutto in materie scientifiche e tecniche, disposti a intraprendere la professione di insegnante. Pensare oggi ad una professione senza carriera è un po’ come l’uomo di Musil: senza qualità.

Per approfondimenti:

Cantiere Trento per la carriera. Quattro figure di docente: ordinario ed esperto…

© RIPRODUZIONE RISERVATA