Brambilla: meno spese militari e più risorse per l’infanzia

La Commissione bicamerale per l’infanzia e l’adolescenza, dopo uno stallo di tre mesi sul nome di Alessandra Mussolini (già presidente della commissione nella precedente legislatura) ha eletto presidente il 22 ottobre scorso l’on. Michela Vittoria Brambilla, ex ministro del Turismo nell’ultimo governo Berlusconi, nota soprattutto per le sue campagne in difesa degli animali.

Dobbiamo investire con convinzione sui nostri figli, sulle nuove generazioni, che rappresentano il futuro del Paese – ha dichiarato appena eletta. E dobbiamo essere la voce di chi è più debole ed ha bisogno di tutele. In Italia l’11% per cento dei giovani tra 15 e 19 anni sono “NEET”, il tasso più elevato tra tutti paesi industrializzati. La brutalità di queste cifre indica a governo e Parlamento la strada da percorrere: dobbiamo tutelare concretamente tutti i diritti fondamentali dei soggetti più deboli, protetti dai trattati e dalla legislazione nazionale, ma soprattutto il diritto all’inclusione sociale, alla formazione e all’istruzione”.

Nella classifica dell’Unicef – ha fatto notare la neo-presidente in una successiva intervista al Corriere della sera – il 17,6% dei bambini e degli adolescenti italiani vive in condizioni di povertà relativa e il 7% in condizioni di povertà assoluta, mentre sono a rischio di povertà ed esclusione sociale quasi la metà dei bambini che vivono in famiglie con tre o più minorenni. L’Italia occupa il 22.mo posto su 29 nella classifica del benessere dei bambini e degli adolescenti nei paesi ricchi”.

La Brambilla, dopo aver ricordato nell’intervista al Corriere che in Europa siamo al primo posto per la spesa sociale destinata agli anziani e al 18° per quella riservata ai minori e che, purtroppo, nella legge di stabilità sono stati tagliati 10 milioni al Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, ha dichiarato: “Faremo pressione, saremo costante pungolo per Governo e Parlamento. Governare significa scegliere e credo che se le risorse sono poche bisogna scegliere a favore dell’infanzia, per esempio, concedendo meno alle banche o riducendo le spese militari”.