Bossi: la sinistra vuole un nuovo sessantotto

La  sinistra sta giocando la sua partita per ribaltare i giudizi elettorali attraverso la scuola“, ha detto il leader della Lega Nord Umberto Bossi durante un comizio tenuto sabato scorso a Sotto il Monte, nella bassa bergamasca, zona ad alta concentrazione di consensi per il partito del ministro delle Riforme.

Secondo Bossi “la sinistra ha agganciato un filone politico da sfruttare, sembra davvero un nuovo ’68. Io lo sapevo che se si cerca di modificare la scuola la sinistra si scatena, non ha più gli operai e adesso usa come motore gli studenti“.

Ma il ministro Gelmini, ha aggiunto Bossi, “ha fatto qualcosa di buono per la scuola in un momento in cui, a parte le strumentalizzazioni, è chiaro che non ci sono più i soldi per andare avanti come prima e adesso dovrebbe avere il coraggio di sostituire le graduatorie nazionali degli insegnanti con graduatorie regionali“. Così, spiega Bossi,  “non avremmo più insegnanti che vanno e vengono come in un tour operator“.

Da notare l’apertura di credito del ministro Bossi nei confronti della collega Gelmini, da lui più volte punzecchiata nei primi mesi di governo (“non è nemmeno un’insegnante“…). Ora però le chiede di impegnarsi in una battaglia iperfederalista non priva di rischi politici. “Io mi auguro che la Gelmini stia in forza e continui sulla sua strada“, conclude il leader lumbard.