Blocco quinquennale: per i sindacati un’intollerabile invasione di campo

È compatto il fronte sindacale contro l’emendamento inserito in sede di conversione del decreto legge ‘semplificazione’ che prevede il vincolo quinquennale di permanenza in sede dei docenti neo-assunti.

La Cisl-scuola, da pochi giorni diventato il primo sindacato rappresentativo del comparto istruzione, parla di invasione di campo: “Per essere una norma che ha l’obiettivo di semplificare, è davvero notevole il livello di confusione che sta producendo.  Si avrebbe una clamorosa invasione di campo sulle prerogative contrattuali, che ci farebbe tornare indietro di qualche anno, riproponendo scenari politici già visti, nei quali l’invadenza legislativa non ha certo portato benefici alla scuola e a chi ci lavora, creando una mole enorme di problemi che proprio in sede contrattuale, con pazienza e tenacia, sono stati in gran parte affrontati e risolti”.

La Flc-cgil, oltre a confermare le stesse considerazioni della Cisl-scuola, parla di grave impatto sul settore e di “inaccettabile penalizzazione introdotta per legge su una materia contrattuale che porterebbe sicuramente una nuova ondata di contenziosi”.

Pino Turi invita Bussetti a fare “bene i suoi conti, se dovessero passare gli emendamenti annunciati dai relatori al provvedimento, si stravolgerebbe la gestione del personale. Un vero e proprio atto ostile verso il personale e chi lo rappresenta sindacalmente”.

Gilda parla di “una ghigliottina che rischia di vanificare il risultato, ottenuto con grande fatica nella contrattazione per la mobilità, di eliminare il vincolo di permanenza triennale”.

L’Anief, il sindacato entrato per la prima volta tra i rappresentativi del comparto, bolla l’emendamento come “incostituzionale”.

Il compatto fronte sindacale riuscirà a modificare la posizione della maggioranza parlamentare sul blocco quinquennale dei docenti neoassunti? C’è da dubitarne.