Berlusconi ter/1. Continuità per la scuola. Ma…
Nelle dichiarazioni programmatiche rese dal presidente Berlusconi al Parlamento in occasione del dibattito sulla fiducia, solo brevi cenni sono stati dedicati alla scuola, citata in pratica solo per dire che in quest’ultimo anno della legislatura il governo provvederà al completamento della riforma, in coerenza con la legge n. 53 e con le azioni finora compiute.
Piena continuità, dunque. Dal punto di vista del capo del governo non si pongono, almeno per la politica scolastica, problemi di revisione o aggiustamento della linea fin qui seguita. D’altra parte, a differenza di altri ministeri (per esempio salute, beni culturali, attività produttive), non si è verificato alcun cambiamento né del ministro né della squadra che lo affianca. L’unica novità è costituita dall’arrivo di un nuovo viceministro, Giovanni Ricevuto, del Nuovo PSI, al posto di Stefano Caldoro, anch’egli del Nuovo PSI, promosso ministro per l’attuazione del programma.
Gli altri due sottosegretari (Aprea di FI e Siliquini di AN), e il viceministro Possa (FI) sono stati confermati, e non ci saranno novità per quanto riguarda le deleghe. Piena continuità, dunque, almeno dal punto di vista del capo del governo, mentre l’UDC continua a non avere un proprio esponente a viale Trastevere.
Ma il percorso di completamento della riforma, malgrado il ribadito ottimismo del premier Berlusconi, non appare privo di ostacoli, anche di tipo politico, provenienti dall’interno della stessa coalizione che sostiene il governo.
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