Berlusconi: sulla riforma errori di comunicazione. Ma è proprio così?

Mostra sicurezza il presidente del Consiglio Berlusconi sulla approvazione in terza lettura della riforma dell’università, prevista entro la giornata di mercoledì 22 dicembre: “Riguardo al voto mi stupirei se ci fosse un cambiamento rispetto al voto della Camera, c’è un limite all’indecenza e non mi preoccuperei su questo”.

L’accenno all’indecenza è probabilmente rivolto all’eventualità di un voto contrario dei senatori del Fli (che alla Camera hanno votato a favore), che è peraltro assai improbabile anche perché il governo dispone a Palazzo Madama di una maggioranza assai più consistente di quella faticosissimamente raccolta alla Camera.

L’opposizione ha già annunciato che ripresenterà in aula i propri emendamenti non esaminati dalla Commissione Istruzione per la chiusura anticipata della discussione sulla riforma anche se il testo sembra sia blindato. Desta qualche preoccupazione la mancata votazione del mandato al relatore Giuseppe Valditara (Fli).

Qualche dubbio alberga nel presidente del Consiglio, che in una dichiarazione il cui audio è disponile nel nostro sito tuttoscuola.com, ha detto che “una colpa il governo ce l’ha, non abbiamo comunicato sufficientemente i contenuti della riforma, che non rende negativa la situazione degli studenti. Anzi, questi ultimi ne traggono vantaggi. Non siamo stati capaci di comunicare la realtà di questa riforma agli studenti”.

Per la verità la riforma dell’università in via di approvazione è, tra le ormai non poche azioni che recano la firma del ministro Gelmini, quella che ha goduto di stampa più favorevole, a cominciare dal Corriere della Sera. L’unica vera obiezione rivolta al provvedimento ha riguardato non il suo impianto strutturale ma l’insufficienza delle risorse finanziarie stanziate per metterlo davvero in opera.