Azzolina isolata su quasi tutti i fronti
Le dure dichiarazioni nell’intervista a Il Fatto Quotidiano dell’ex-ministro dell’istruzione, sen. Valeria Fedeli, nei confronti della ministra Lucia Azzolina segnano indubbiamente una svolta del PD verso la responsabile dell’istruzione e pongono seri dubbi nei rapporti interni della maggioranza di Governo a meno di un mese dalle elezioni.
La presa di posizione di Fedeli non arriva certamente come un fulmine a ciel sereno, tanto che pochi giorni fa il responsabile scuola della Lega, Mario Pittoni, rilevava dalle dichiarazioni decisamente critiche del parlamentare PD Francesco Verducci (inadeguatezza della ministra per le troppe incertezze sulla riapertura delle scuole, sue errate motivazioni sulla stabilizzazione dei precari) una palese (a suo dire) contraddizione per il sostegno parlamentare alle operazioni sull’istruzione approvate da tutti i partiti di maggioranza.
Secondo una ricostruzione de “Il Messaggero”, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte avrebbe telefonato alla Azzolina invitandola a “contenersi”.
Un fatto è certo: oggettivamente in questo momento Azzolina si trova in una situazione di preoccupante isolamento, almeno all’interno della scuola. Le sue dichiarazioni di sabotaggio da parte dei sindacati rappresentano non solo un’inaspettata dichiarazione di guerra nel momento in cui lei stessa chiedeva a tutti il massimo della collaborazione, ma soprattutto provoca una frattura con i rappresentanti del mondo della scuola, determinando un ulteriore isolamento anche su questo fronte.
L’isolamento di Azzolina a questo punto sembra sembra anche all’interno del Governo: al Ministero un suo sottosegretario (De Cristoforo di LEU) è passato al ministero dell’Università e Ricerca e la vice ministra Anna Ascani (PD), secondo la Fedeli, è inascoltata da Azzolina che “ha fatto tutto da sola e non parla con nessuno”.
Il PD sembra volersi sfilare dalle responsabilità politiche e gestionali delle numerose criticità che si prospettano con la riapertura della scuola.
Nei partiti di maggioranza, come si vede, soltanto il M5S fa quadrato attorno a lei, mentre il mondo sindacale, con cui i rapporti sono sempre stati difficili, ha reagito pesantemente alle sue ‘indimostrate’ accuse di sabotaggio, lasciandola sostanzialmente sola.
C’è però anche chi ha apprezzato la presa di posizione della ministra Azzolina. Scrive Ernesto Galli della Loggia in un editoriale sul Corriere della sera, intitolato “Lo strapotere dei sindacati nella scuola“: “merita di essere segnalata positivamente la decisa presa di posizione della ministra Lucia Azzolina che in un’intervista di ieri a Concita De Gregorio su Repubblica ha coraggiosamente denunciato la «resistenza strenua al rinnovamento» dei sindacati stessi e i loro «atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di molti ma di alcuni».
Galli Della Loggia – non nuovo a queste posizioni – attacca duramente i sindacati: “che si colga qualsiasi pretesto per opporsi a tutto, così come stanno facendo i sindacati, è la conferma della linea che essi perseguono ormai da decenni. Una linea distruttiva ispirata al più gretto corporativismo, indifferente a ogni reale tematica educativa e pedagogica, (…) una linea che all’accertamento del merito non cessa di preferire l’appiattimento egualitario delle retribuzioni. Il tutto per conservare ad ogni costo, come ha detto il ministro Azzolina, il proprio potere d’interdizione e di consentire a chi dirige quegli stessi sindacati di continuare a sentirsi i padroni della scuola”.
Resta il fatto che all’interno del mondo della scuola la Azzolina la ministra rischia di rimanere pressoché sola nel momento difficilissimo della riapertura delle scuole, lasciando forse in pregiudicato, nello scenario politico del dopo elezioni, la sua posizione di ministra dell’istruzione.
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