Assunzione diretta dei docenti per legge? Coro di no dei sindacati

I segretari dei principali sindacati della scuola (Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals, Gilda degli insegnanti), intervenuti alla tavola rotonda organizzata dalla rivista ”La Tecnica della scuola” in occasione del suo sessantesimo compleanno, pur con sfumature diverse hanno preso una posizione nettamente contraria all’idea, rilanciata nei giorni scorsi dal ministro Gelmini, che sia la legge, e non un accordo contrattuale, a modificare lo stato giuridico degli insegnanti.

I sindacalisti si sono dichiarati contrarissimi, in particolare, alla possibilità che gli insegnanti siano scelti dai dirigenti scolastici. Solo Giorgio Rembado, presidente dell’ANP, anch’egli presente alla tavola rotonda, ha fatto un’apertura su questo punto (“Gli insegnanti, ha detto, chiedono di essere valutati, non hanno paura di mettersi in gioco perchè anche questo è un modo per recuperare il prestigio che la loro professione negli anni ha perso”).

Aprirebbe la strada all’arbitrio e non è detto che premierebbe il merito”, ha detto invece Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil. Contrario anche il segretario della Uil scuola Massimo Di Menna, pur favorevole a discutere di carriera degli insegnanti al tavolo contrattuale. Di “provocazione” ha parlato Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, mentre il coordinatore della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio, ha ricordato che la Costituzione stabilisce l’accesso al Pubblico impiego attraverso i concorsi. La chiamata diretta serbbe perciò anticostituzionale.

Perfino il moderato e cauto  segretario dello Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, ha detto che comunque “non si può continuare a ignorare la situazione dei precari storici. Prima di parlare di chiamata diretta si risolva questo problema”.