Aprea dixit/1: partirà, la riforma partirà (subito)

Ormai sono in molti a essere convinti che a settembre prossimo la riforma non potrà partire in modo generalizzato e per tutte le classi prime e seconde di scuola elementare.
Voci interne ed esterne al “palazzo” di viale Trastevere parlano ormai dichiaratamente di sperimentazione o di progetto innovativo. Qualcosa ancora da precisare, ma che sostituirà l’avvio formale della riforma.
A fugare gli ultimi dubbi, c’è la prova del decreto legislativo non ancora approvato dal Consiglio dei ministri e da sottoporre al parere della Conferenza unificata Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari (per queste ultime sono previsti 60 giorni di tempo per la pronuncia).
Il Consiglio dei ministri un mese fa lo ha messo sotto osservazione, in attesa di trovare l’intesa all’interno della maggioranza (da diverse parti sono state avanzate riserve di merito) e di superare l’opposizione del ministro Tremonti con la presentazione del piano finanziario per la graduale attuazione della riforma.
Ma, proprio quando meno te lo aspetti, ecco l’intervista rilasciata sabato 7 giugno dal sottosegretario on. Valentina Aprea al “Resto del Carlino”. Alla domanda “Ci sono i tempi tecnici perché si parta effettivamente in settembre?“, la risposta è secca e precisa: “sono sicura di sì. Ce la faremo. Il decreto attuativo deve arrivare in consiglio dei ministri, per il resto è tutto pronto“.