Appello al Capo dello Stato per la libertà d’insegnamento
16 associazioni di categoria e 5 sindacati della scuola hanno sottoscritto il 23 dicembre un appello (http://www.tuttoscuola.com/ts_news_83-4.doc) per la libertà d’insegnamento, inviandolo al Presidente della Repubblica.
Si tratta di un’iniziativa senza precedenti motivata dalla risoluzione votata in Commissione cultura della Camera, su proposta dell’on. Garagnani di Forza Italia. A dire il vero il Governo non si è riconosciuto nella mozione, che pur lo impegna a darvi attuazione, dichiarandola irricevibile.
La preoccupazione per questo temuto attacco alla libertà d’insegnamento ha messo insieme associazioni laiche e cattoliche da una parte e sindacati confederali e autonomi dall’altra. Insomma, lì dove ancora non sono riusciti i teorici del bipartisan, è riuscito Garagnani.
I sottoscrittori hanno ricordato al Presidente Ciampi che “La risoluzione 7-00163 approvata dalla VII Commissione della Camera l’11 dicembre scorso è contraria all’art. 33 della Costituzione (“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”) e all’articolo del T.U. delle norme vigenti in materia di istruzione, che garantisce “ai docenti la libertà di insegnamento, intesa come autonomia didattica e come libera espressione culturale del docente”, al fine di “promuovere, attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la piena formazione della personalità degli alunni” (dpr 16.4.1994, n.297).
Associazioni e sindacati della scuola hanno evidenziato come “attraverso la libertà dei docenti e dei dirigenti, si difenda il diritto di tutti i giovani a un’informazione e a una formazione plurale e libera“.
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