Anticipi: il modello Sicilia avrebbe fatto saltare il banco

In Sicilia l’80% dei genitori degli aventi diritto all’anticipo si è avvalso della possibilità offerta dalla legge 53/2003 e ha iscritto al primo anno di corso della scuola primaria il figlio che compirà sei anni entro il 28 febbraio 2005: 5.880 iscritti in anticipo su 7.326 potenziali anticipatari (80,3%).
Se tutte le famiglie italiane si fossero comportate come quelle siciliane, vi sarebbero state quasi 65 mila iscrizioni di alunni anticipatari , invece dei poco più di 35 mila effettivamente registrati (corrispondente ad un tasso di quasi il 44% sul totale degli 81 mila potenziali).
In questo caso sarebbe saltato il banco, perché le risorse finanziarie, previste dalla legge per coprire nuovi posti per le classi in più, non sarebbero bastate.
Infatti le risorse stanziate dalla legge 53/2003 possono bastare a finanziare nuove classi per circa 51 mila alunni in anticipo che rappresentano però un aumento effettivo di circa 25.600 unità, perché compensano anche i 25.700 anticipatari dell’anno scorso già frequentanti.
In effetti le nuove classi da istituire (e i nuovi posti per insegnanti) sono quelle corrispondenti al solo aumento di iscrizioni anticipate (quasi 10 mila).
Con soddisfazione del Miur, dovrebbero perciò esserci risorse residue per istituire anche nuove sezioni con nuovi posti nella scuola dell’infanzia, che, come la scuola primaria, è destinataria delle risorse finanziarie previste dalla legge 53/2003 per l’istituzione di nuovi posti legati agli anticipi.