Anno 2011-2012/3. L’autodifesa di Gelmini

Gelmini si è difesa, anche in occasione dell’avvio di questo nuovo anno scolastico, elencando una serie di dati e cifre, esposti con uno stile sobrio, in una serie di dichiarazioni, interviste e note per la stampa.

Tempo Pieno: non è diminuito, anzi ha continuato ad aumentare anche nell’ultimo anno: 170mila alunni in più ne hanno usufruito.

Immissioni in ruolo: per il 2011/2012 è stata avviata l’immissione in ruolo di 30.300 docenti e di 36mila Ata.

Numero di allievi per classe: 22, uno in meno della media OCSE.

Insegnanti di sostegno: 3.500 in più.

Classi-pollaio: sono lo 0,6% del totale, un dato cui fa riscontro il 4% di classi con meno di 12 alunni.

Alunni stranieri: l’integrazione degli stranieri “è uno dei fiori all’occhiello della nostra scuola”, sostiene in un’intervista, “e coloro che la praticano sostengono da tempo che in classi con solo stranieri non ci sono le condizioni perché si realizzi al meglio”.

Gelmini non si limita a smentire e rettificare. Contrattacca sul terreno che ha scelto per caratterizzare la sua azione come ministro: il merito degli studenti (dal prossimo anno scolastico ci saranno test nazionali Invalsi per gli studenti neodiplomati con borse di studio per 30milioni) e quello degli insegnanti, dove peraltro non si nasconde le difficoltà e i tempi non brevi; la terza prova centralizzata già dalla maturità del 2012, sia pure su base sperimentale.

Gelmini rivendica anche lo sblocco del concorso per dirigenti scolastici e, con particolare fervore, il varo degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), che consentiranno agli studenti di “inserirsi velocemente nel mondo del lavoro e procedere anche negli studi”.

Repliche e precisazioni puntigliose che costituiscono una testimonianza del carattere determinato e combattivo di Mariastella Gelmini. E’ difficile tuttavia rovesciare la diffusa sensazione che la scuola italiana, non da oggi, vada avanti più per forza d’inerzia che per le scelte di politica scolastica effettuate dal governo.