Anno 2011-2012/2. Gelmini sotto accusa

L’elenco delle critiche che l’opposizione e una parte dei sindacati rivolgono a Mariastella Gelmini è particolarmente lungo e corposo, tanto da fare del titolare dell’istruzione uno dei ministri più bersagliati dell’attuale governo.

Gli attacchi vanno spesso al di là delle contestazioni sulla politica scolastica. Pesa certamente il fatto che Gelmini – che lo fa in realtà da sempre, ma con maggiore forza negli ultimi tempi – non perde occasione per dichiarare la sua incondizionata fedeltà al presidente Berlusconi, oggetto principale del crescente pressing politico dell’opposizione. Non le si perdona inoltre di essere stata esecutrice inflessibile (con qualche rara, almeno a livello pubblico, impazienza) dei pesantissimi tagli al bilancio dell’istruzione imposti a ripetizione dal ministro dell’economia Tremonti. E non va dimenticato che l’opposizione ha scelto fin dall’inizio della legislatura la politica scolastica come uno dei principali terreni di scontro politico con il governo.

Di qui la sequela di capi d’accusa sulle più diverse materie, dalla questione degli organici tagliati che tocca docenti, non docenti e dirigenti scolastici a quella degli insegnanti di sostegno insufficienti, dal tempo pieno ‘tradito’ all’integrazione degli studenti stranieri (tetto del 30%), dalla riduzione degli orari (tempo scuola) alla soppressione o limitazione di determinate materie, come storia dell’arte. Fino alle recentissime critiche sui test preselettivi del concorso a dirigente scolastico.

Si ha l’impressione che non ci sia tema sul quale le critiche vengano risparmiate, o almeno modulate. Lotta dura insomma, senza sconti per quella che viene evidentemente percepita come uno dei ministri simbolo della corrente stagione berlusconiana.