Ancora sull’orario ridotto…

Rispondo al commento di A. P. (30/07/09) alla lettera del prof. Roberto Folcarelli sull’orario ridotto.

Spesso purtroppo le nostre esigenze non collimano con quelle dei ragazzi e della scuola!

Il prof. Roberto Folcarelli, stimato vicepreside di comprovata competenza e professionalità (lo dico senza piaggeria visto che non lavoro più nella stessa scuola), ha parlato con cognizione di causa, in quanto, oltre ad occuparsi dell’orario dei docenti e spesso delle entrate in ritardo degli alunni, ha avuto anche l’ingrata incombenza di stabilire chi e quando dovesse effettuare le supplenze per il recupero orario.

Il criterio adottato, negli interessi innanzitutto degli alunni, è stato quello di assegnare insegnanti della stessa classe o della stessa materia, ovviamente nei limiti del possibile. Personalmente ho apprezzato la possibilità di trascorrere qualche ora in più con i miei alunni, ma anche la supplenza nelle altre classi si è rivelata un’esperienza positiva perché, dopo qualche attimo di diffidenza, gli alunni hanno partecipato attivamente al ripasso, addirittura prendendo appunti o rispondendo tutti in coro ad argomenti che in un primo tempo avevano dichiarato noiosi e poco chiari. Credo che sia utile a volte per gli alunni un differente approccio alla materia ed un confronto con altri insegnanti (magari scoprono che i propri professori sono meno noiosi dei supplenti! 🙂

E’ chiaro che non sempre sia disponibile un altro insegnante della stessa materia, ma anche in questo caso si può ovviare grazie alla collaborazione tra colleghi, facendo svolgere ai ragazzi delle attività comunque utili (un collega su mia richiesta ha permesso ai miei alunni terminare la videocassetta che stavamo vedendo: io ho guadagnato un’ora e gli alunni non hanno perso il filo del discorso) o un ripasso di un’altra disciplina.

Purtroppo l’esigenza dell’orario ridotto nasce spesso da motivi di trasporto: 6 ore da 60 minuti comporterebbero un orario delle lezioni dalle 8:00 alle 14:00 o dalle 8:30 alle 14:30 ca; lasciamo stare il fatto che probabilmente assimilerebbero poco e niente giunti all’ultima ora, ma ci sarebbero sicuramente molte entrate in ritardo e permessi di uscita anticipata, visto che gli orari dei mezzi di trasporto non vengono adeguati a quelli delle scuole.

Che succederebbe se gli alunni perdessero tutti i giorni parte della prima e dell’ultima ora (come spesso è accaduto prima dell’introduzione dell’orario ridotto)? Senza contare il disagio per i docenti, interrotti ripetutamente da un continuo viavai. E’ ovvio che tutti noi preferiremmo qualche minuto in più senza doversi affannare per concludere la lezione nei tempi stabiliti e senza la sorpresa di una supplenza di recupero (quindi non retribuita), ma dobbiamo anche pensare alle esigenze dei ragazzi e scegliere quello che può essere il male minore.

Distinti saluti,

S. R.

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