Anche l’Agesc si scaglia contro Dico e Pacs

Chissà cosa ne penseranno Pollastrini e Bindi, quest’ultima molto critica contro le “posizioni di retroguardia assunte dalla Chiesa”. Di certo anche l’Agesc – l’associazione dei genitori cattolici, si è scagliata in questi giorni contro la proposta del Governo “che è passata dai Pacs ai Dico, i diritti–doveri dei conviventi”.

Così in un documento sostengono che “i Dico edulcorano la natura del provvedimento. Ed introducono un vulnus giuridico all’istituto della famiglia fondata sul matrimonio. Liberali, marxisti, radicali o cattolici, i Costituenti riconobbero in questo istituto il legame fondante e generativo della società. Ed allora diciamo no a Pacs, Dico o come vorranno chiamarli per renderli più accettabili, quasi fosse un problema di marketing”.

“Si attui, finalmente, la Costituzione – continua il presidente Fabbri – realizzando politiche familiari concrete per sostenere la famiglia, baluardo della convivenza civile. Per questo chiediamo si introduca in Italia il quoziente familiare. Che, cioè, le tasse che gravano sui nuclei familiari siano commisurate al numero dei componenti. L’esperienza della Francia dimostra che solo politiche familiari serie possono iniziare ad invertire la rotta della disgregazione sociale”.