Alunno bocciato, ma ‘competente’

Un nostro lettore, Luigi Alaimo, ci segnala un caso in qualche modo esemplare di contraddizione tra valutazione didattica, riferita alle discipline ed espressa con voti in decimi, e valutazione delle competenze che si avvale di sintetici giudizi sui livelli di competenza raggiunti.

Pubblichiamo volentieri la lettera, invitando altri lettori a intervenire, o a proporre nuovi temi di discussione, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicatola_tribuna@tuttoscuola.com.

 

 

In un liceo scientifico di Palermo, al termine dell’anno scolastico, il C. di classe decreta la non ammissione alla classe successiva di uno studente di 15 anni, con un giudizio di non ammissione non perfettamente aderente ai voti approvati; ma la questione non è questa. Lo stesso consiglio di classe rilascia, a seguito di richiesta da parte dei genitori, la certificazione delle competenze e certifica , utilizzando il modello Nazionale, I seguenti livelli raggiunti

·         Asse dei linguaggi

– lingua italiana: livello base

– lingua straniera: livello base

– altri linguaggi: livello base

·         Asse matematico: livello base

·         Asse scientifico-tecnologico: livello intermedio

·         Asse storico – sociale: livello base

 

Forse non ho ben capito!? può un alunno non ammesso, che  si presuppone non abbia raggiunto obiettivi programmati, avere acquisito competenze che in alcuni ambiti vanno anche oltre il livello base?

L’articolo 1 del D.M n°9 del 27/01/2010 parla di coerenza con la valutazione finale, sinceramente non riesco a trovare coerenza con quanto deliberato dal consiglio di classe e attestato dai documenti rilasciati .

Questa non coerenza tra le due valutazioni deve avere una chiave di lettura che non riesco a cogliere. Forse questi insegnanti sono tra I pochi che hanno colto la vera essenza del D.M n°9 del 27/01/2010 oppure il messaggio inviato ai genitori è “l’alunno manca di quel nozionismo che serve a promuovere alla classe III nella nostra scuola “ .

Entrambe le ipotesi sono inquietanti. Forse è lecito chiedere al Ministro di esplicitare il DM in modo che l’interpretazione e l’applicazione siano uniformi su territorio Nazionale e nulla sia lasciato al buon senso, alla logica o alla “competenza in lettura” di chi si  erge a valutatore dei ragazzi.

L’unico dato certo è la presenza di una nuova tipologia di alunno “bocciato competente”.