Age: Via le prove Invalsi dall’esame di terza media

Si puniscono i passeggeri quando il treno giunge in ritardo? No, si lavora per eliminare gli ostacoli. Per non punire i passeggeri della scuola, svolgiamo molte prove Invalsi ogni anno, ma togliamole dall’esame finale“. È questa la posizione dell’Associazione italiana genitori sulle prove Invalsi.

L’Age chiede di “non scaricare solo sui ragazzi la sacrosanta necessità di valutazione nella scuola italiana. La maratona, cronometro alla mano, a cui sono stati sottoposti gli alunni di terza media, il primo vero esame nel loro percorso di studi, è eccessiva – commentano i genitori – Ma questo non vuol dire screditare le prove Invalsi, che hanno lo specifico obiettivo di produrre dati sulla preparazione degli studenti comparabili fra classe e classe, fra scuola e scuola, fra Regione e Regione, ma anche confrontabili con i risultati degli studenti pari grado di altri Paesi europei. Obiettivo importante, con qualche opportuno distinguo. Ogni genitore può conoscere l’esito della prova Invalsi del proprio figlio, ma raramente conosce la media complessiva della classe e della scuola. I risultati, salvaguardata la privacy del singolo studente, devono assolutamente essere pubblici, e potrebbero in tal modo costituire un tassello prezioso dell’auspicato sistema di valutazione della scuola e dell’insegnamento. Chiedendoci quale utilizzo fanno le singole scuole dei dati loro restituiti dall’Invalsi, vorremmo almeno risultati pubblici delle prove – continua l’Age – senza temere la fuga da una scuola e l’esodo verso l’altra, perché una selezione naturale comunque si attua già, a spese dei ragazzi“.

I genitori infine vorrebbero “che le prove Invalsi contribuissero a rendere comparabili le scuole fra loro, valutabili in modo omogeneo l’insegnamento insieme agli allievi. Vorremmo che le prove Invalsi contribuissero a smuovere la ricerca didattica, a orientare a una scuola che promuove competenze. Potremmo dunque essere favorevoli a somministrazioni periodiche e frequenti di test Invalsi, così che anche gli alunni stessi si rendano conto dei loro punti di forza e delle difficoltà, confrontandosi con i risultati dei loro pari italiani ed europei. Ma, perchè la prova Invalsi anche nell’esame di terza media, contribuendo a determinare il voto finale? Come in un imbuto, tutto si riversa sull’allievo che, ‘prodotto finale’ di un percorso scolastico più o meno virtuoso, viene ‘misurato’ in questa sede con uno strumento per lui, e per la sua scuola, forse inusuale“.