Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Addio all’inglese potenziato

L’articolo 4 del disegno di legge sull’istruzione tecnico-professionale approvato giovedì dal Consiglio dei ministri riguarda disposizioni finali e abrogazioni.
Oltre a prorogare di un altro anno (2009-10) l’entrata in vigore della riforma morattiana del secondo ciclo e di ulteriori dodici mesi il tempo utile per modificarne o integrarne il decreto legislativo di attuazione, l’articolo prevede l’abrogazione di alcune norme tra cui i commi 2 e 3 dell’art. 25 del decreto legislativo 226/2005.

I due commi riguardano l’insegnamento delle lingue comunitarie nella scuola secondaria di I grado; il comma si riferisce al cosiddetto inglese potenziato: “Al fine di offrire agli studenti l’opportunità di conseguire un livello di apprendimento della lingua inglese analogo a quello della lingua italiana è data facoltà, nella scuola secondaria di primo grado, alle famiglie che ne facciano richiesta, di utilizzare, per l’apprendimento della predetta lingua, anche il monte ore dedicato alla seconda lingua comunitaria“.

La possibilità di avvalersi di cinque ore settimanali tutte dedicate all’inglese aveva suscitato interesse da parte di molte famiglie, ma anche la netta contrarietà degli insegnanti delle altre lingue comunitarie e, soprattutto, degli Stati europei di lingua tedesca, francese e spagnola che non avevano esitato a compiere unitariamente passi diplomatici di protesta.
Per parte sua il ministero della Pubblica Istruzione, già in presenza del ministro Moratti, aveva provveduto a rinviarne l’applicazione; rinvio confermato anche dal ministro Fioroni.

L’inglese potenziato è destinato ad entrare di diritto nella grande casa delle intenzioni mancate, mentre resta ancora fuori dal sistema la certezza di una efficace preparazione linguistica degli studenti italiani.

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