Accordo sugli scatti: meglio firmare o no?

Era nell’aria da giorni e puntualmente è avvenuto: l’accordo sugli scatti di anzianità del personale scolastico non è stato firmato dal principale sindacato del settore, la Flc-Cgil.

Da alcuni anni a questa parte nel comparto scuola gli altri sindacati rappresentativi firmano intese e accordi, la Flc-cgil no. Al no seguono sempre pesanti accuse e valutazioni negative verso i ministri di turno (tecnici o politici che siano) e verso le altre Organizzazioni sindacali, come è già avvenuto per il piano triennale di assunzioni e per i precedenti accordi sugli scatti di anzianità.

E si parla sempre di svendita.

A volte è poi accaduto, in caso di ritardo di attuazione di quegli accordi non sottoscritti, che sia scesa in difesa della categoria criticando l’Amministrazione e pretendendo l’immediata applicazione degli accordi sottoscritti dagli altri.

In tutti gli accordi sindacali c’è sempre qualcosa che si ottiene e qualcosa che si perde, e alla fine, se si considera il solito abusato esempio del bicchiere a metà, si può sempre dire che il bicchiere è mezzo vuoto.

Si tratta di una linea sindacale radicale che, però, paga. A dimostrarlo ci sono stati, ancora una volta, i risultati significativi della Flc-Cgil alle elezioni per il rinnovo delle RSU del marzo scorso.

Una buona parte degli insegnanti, insomma, sembra più propensa a premiare il sindacato oltranzista e radicale che non scende a compromessi e non firma accordi con la controparte “padronale”, anziché quello che cerca la mediazione con valutazione pragmatica di situazioni, circostanze e contesti, e alla fine si sporca le mani ponendo la propria firma sotto l’intesa.