AAA supplenti cercansi (e il diritto degli alunni viene dopo)

Fatica più degli altri anni l’assestamento dell’assegnazione di cattedre e posti in tutti gli ordini di scuola. Oltre ai consueti ritardi di nomina dei supplenti annuali o dei supplenti fino al termine delle attività didattiche (30 giugno), quest’anno c’è anche, più accentuata, la crisi della ricerca dei supplenti temporanei. In mancanza di supplenti, sembra anche in aumento l’impiego di MAD (domande di messa a disposizione), docenti non iscritti in graduatoria. Ma, dopo oltre un mese dall’inizio delle lezioni, molte scuole non sono ancora riuscite a coprire tutti i posti, soprattutto quelli di sostegno.

A rendere complicato il reperimento dei supplenti, vi è anche una disposizione contenuta nel Regolamento per le supplenze che consente ad un supplente di lasciare la supplenza in atto per accettarne un’altra su un posto libero fino al 30 giugno.

In questo modo capita (ed è capitato) che, dopo avere nominato – al termine di una tribolata ricerca –  un supplente su un posto di sostegno, questi se ne va per accettare una supplenza fino al 30 giugno in altra scuola e a sostegno di altro alunno con disabilità.

La continuità didattica – per la quale tutti si profondono in dichiarazioni solenni – diventa un accidente residuale, rimesso al prioritario interesse del docente supplente.

Ancora una volta, prima del diritto dell’alunno, c’è il ‘sacrosanto’ interesse del docente.