Gli editori chiedono un tavolo di confronto

Gli editori dell’AIE-Gruppo Editoria Scolastica chiedono un tavolo di lavoro con tutta la filiera dei libri di testo: dal Ministero della Pubblica Istruzione, che decide i programmi, alle Associazioni di dirigenti scolastici e docenti, che intervengono al momento della scelta, ai genitori che sopportano i costi dei libri di testo.

Noi editori siamo a valle di un percorso decisionale che non ci vede coinvolti – dice il dott. Andrea Chiaramonti, rappresentante dell’AIE – Il Ministero ci chiede tante cose diverse: ad esempio esistono 713 diversi indirizzi nella scuola superiore. Già unificare i libri di chimica costituirebbe un grosso risparmio sia per noi che per le famiglie. I docenti, per parte loro, richiedono libri belli, con tante immagini, per meglio catturare l’interesse dei ragazzi, per cui occorre utilizzare carta più spessa“.

Sarebbero utili prestiti mirati da parte delle banche o dello Stato. “Non risparmiamo sulla cultura, che è garanzia di futuro per la nostra Nazione“, è l’appello di Chiaramonti. “Come editori siamo disponibili a incontrarci con i genitori e con le Istituzioni per trovare insieme delle soluzioni“.