Titolo V: le regioni muovono i primi passi concreti

Soltanto un’intesa costruttiva prima tra le Regioni e poi tra Stato e Regioni, da definire in sede di Conferenza Unificata, può permettere di affrontare per il settore istruzione i complessi processi connessi all’attuazione del Titolo V della Costituzione.
Sembra quasi esserci un filo rosso che collega le continue esortazioni del Presidente della Repubblica sul tema delle riforme costituzionali (è di qualche giorno fa l’anticipazione del “Corriere della Sera” della postfazione del Libro del Capo dello Stato Giorgio Napoletano “Una transizione incompiuta?”) e il costruttivo confronto di analisi che le Regioni svolgono per definire con realismo un quadro condiviso di riferimenti e orientamenti a garanzia dell’unitarietà del sistema educativo.
Gli assessori regionali della IX Commissione Istruzione, Lavoro, Ricerca e Innovazione nella riunione del 9 novembre scorso hanno convenuto che i criteri alla base del processo di attuazione del Titolo V devono essere l’attribuzione alle Regioni della potestà di allocazione di risorse umane e finanziarie quale presupposto essenziale dell’esercizio della competenza di programmazione dell’offerta formativa d’istruzione e formazione e della rete scolastica, il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni a garanzia della unitarietà del sistema educativo, l’individuazione di un termine massimo entro il quale vanno approntate per ciascuna Regione le condizioni d’esercizio dei nuovi assetti di competenze.
In questa prospettiva diventa centrale l’incontro del Coordinamento degli assessori regionali con il ministro dell’istruzione Fioroni. L’appuntamento è per il 22 novembre a Genova.